CASTELLANETA - Nelle campagne di Castellaneta, i Carabinieri Forestale di Marina di Ginosa hanno individuato all’interno di un terreno agricolo in località Borgo Perrone, sei cumuli di rifiuti dati alle fiamme. Nelle cataste erano presenti teloni di plastica, cavi metallici e paletti di legno provenienti dallo smantellamento di un vigneto. È stato, così, denunciato il responsabile del rogo, un 62enne conduttore dei terreni agricoli. L'accusa per lui è deposito incontrollato e combustione illecita di rifiuti speciali.
Quello della combustione dei teli in plastica è un grave problema che si sussegue con regolarità, in quanto le attività agricole fanno un uso intensivo di tali materiali che, dopo l’utilizzo, specialmente in questo periodo, vengono perlopiù abbandonati o bruciati. Comportamenti irresponsabili che provocano l’inquinamento dell’aria e del terreno e pongono in grave pericolo l’ambiente e la salute dei cittadini.
Ma, ovviamente, non è solo bruciando un telone che si danneggia l’ambiente, basta abbandonarlo sul suolo una volta utilizzato, un’abitudine che purtroppo non sembra causare problemi di coscienza negli agricoltori poco attenti a queste tematiche. Tale fenomeno avviene nonostante a livello nazionale ci sia un ente preposto specificatamente allo smaltimento di rifiuti in polietilene. È il PolieCo, un consorzio obbligatorio e senza scopi di lucro, nato nel 1998, che in Puglia ha una settantina di centri convenzionati, che smaltiscono gratuitamente i teloni esausti e si occupano di inviarli ai centri preposti al riciclaggio. Lo smaltimento è gratuito perché il costo del materiale plastico al momento dell’acquisto tiene conto anche di un modico contributo ambientale. L’agricoltore attento al corretto smaltimento dei rifiuti è tenuto a portare personalmente ed a sue spese il materiale al centro convenzionato più vicino. Purtroppo in moltissimi casi questo non succede.