TARANTO - La trattativa tra Arcelor Mittal e il Governo «è ferma da fine luglio mentre le condizioni dei lavoratori e degli impianti peggiorano quotidianamente». Lo dichiara il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, in una nota diffusa al termine dell’incontro con l’amministratrice delegata di ArcelorMittal Italia, Lucia Morselli, e il direttore delle risorse umane di AMI, Arturo Ferrucci, al quale ha partecipato insieme ai Segretari Generali di Fim e Fiom. Palombella chiede «un immediato confronto» anche con l’Esecutivo "perché non possiamo più attendere, bisogna intervenire prima che la situazione precipiti definitivamente» per l’ex Ilva.
«Nell’incontro con l’azienda abbiamo evidenziato tutte le difficoltà presenti negli stabilimenti, a partire da quello di Taranto, in particolare l’unilateralità dell’organizzazione del lavoro, l’utilizzo di straordinari in presenza di migliaia di lavoratori in cassa integrazione, i ritardi sulla manutenzione e sull'ambientalizzazione», racconta Palombella. «ArcelorMittal - aggiunge - ha rappresentato situazioni di cui già siamo a conoscenza e che gli effetti della pandemia hanno peggiorato una condizione già critica all’interno dei vari stabilimenti. A questo punto non è più rinviabile un incontro con il Governo, senza attendere la data delle elezioni regionali».
«Si è svolto oggi pomeriggio l'incontro tra ArcelorMittal e le organizzazioni sindacali, su richiesta dell’azienda. C'é un tavolo aperto al Ministero dello Sviluppo economico ormai da due anni ma le relazioni sindacali non ci sono, perché non ci sono gli incontri ai Ministeri». Lo dichiara la segretaria generale della Fiom, Francesca Re David, al termine dell’incontro sull'ex Ilva.
«Vista la situazione delicata di questa fase, l’azienda ci ha chiesto di ristabilire delle relazioni sindacali, anche se non sappiamo nulla del futuro e soprattutto se ArcelorMittal ci sarà ancora in Italia dopo novembre. Negli stabilimenti c'é sicuramente caos, tanta gente è in cassa integrazione e c'é conflittualità», aggiunge Re David. «Il punto che abbiamo posto - spiega la leader della Fiom - è che l’azienda deve avere deve avere rapporti proficui con i territori, con le strutture sindacali e con i delegati. Rapporti che sono stati carenti in tutti questi mesi, tanto che ci sono degli scioperi indetti nei prossimi giorni».
«E' stato un incontro utile - speriamo non episodico - soprattutto per far ripartire le relazioni industriali che nell’ultimo periodo hanno fatto fatica». Definisce così il Segretario generale della Fim Cisl, Roberto Benaglia, in una nota, l’incontro con i vertici di ArcelorMittal incentrato sulle relazioni industriali «stagnanti ormai da mesi» e la situazione produttiva dell’ex Ilva.
«Durante la riunione abbiamo segnalato ai vertici aziendali il deterioramento di alcuni aspetti gestionali e di manutenzione degli impianti che ormai si trascinano da troppo tempo e non sono più accettabili», dice Benaglia.
L’azienda avrebbe invece riferito di «segnali di miglioramento, sia sul numero di ore di utilizzo degli impianti, che delle tonnellate prodotte», dice il leader della Fim. "Restano però irrisolti i problemi legati alla prospettiva e strategia di questa vertenza e di cosa succederà non solo al sito di Taranto ma di tutto il Gruppo nel futuro. Per queste ragioni - conclude Benaglia - riteniamo sia necessario a stretto giro approfondire lo stato della trattativa col Governo».
LE PAROLE DI TURCO - «L'incontro è stato costruttivo e le parti hanno dimostrato disponibilità a confrontarsi». Così il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Mario Turco, descrive il tavolo sull'indotto dell’ex Ilva di Taranto che si è riunito questo pomeriggio con i vertici di Arcelor Mittal, la Prefettura, la Camera di Commercio, Confindustria e Confapi Taranto alla presenza anche della sottosegretaria allo Sviluppo economico, Alessandra Todde.
Turco spiega che le fatture scadute ammontano a circa 39 milioni di euro e che verranno affrontate da una «cabina di regia» istituita presso la prefettura di Taranto con l’obiettivo di regolarizzare i pagamenti e accompagnare le imprese dell’indotto nella riconversione in modo da «creare e rafforzare i legami con nuove le prospettive dell’impianto siderurgico». Da parte di Arcelor Mittal, spiega, c'è «la disponibilità a redigere un piano dei pagamenti per superare questa crisi». «L'incontro si è concluso con l'accoglimento da parte dei partecipanti della proposta di creare una Cabina di regia per meglio gestire i pagamenti di ArcelorMittal verso le imprese dell’indotto, in modo da ripristinare «la normale» funzionalità nei rapporti tra committente e fornitori». Lo ha sottolineato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Mario Turco, che ha coordinato il tavolo su ArcelorMittal nel pomeriggio a Palazzo Chigi, insieme alla Sottosegretaria allo Sviluppo Economico, Alessandra Todde, per dirimere la questione dei crediti scaduti delle imprese dell’appalto. Al tavolo ha partecipato la governance di A. Mittal, tra cui l'ad di ArcelorMittal Italia, Lucia Morselli, e in video conferenza Prefettura, Camera di Commercio di Taranto, Confindustria Taranto, Confapi Taranto. «La Cabina di regia avrà anche il compito di guidare le imprese dell’indotto nella transizione dell’azienda siderurgica fino a novembre 2020. Il primo incontro si terrà già venerdì della prossima settimana», ha spiegato Turco.