TARANTO - Nessun nuovo contagio da coronavirus nella giornata di ieri registrato dal Bollettino epidemiologico regionale (4 casi in Puglia su 920 test) per la nostra provincia (ferma a 290 casi complessivi, di cui 9 con la seconda ondata degli ultimi giorni). Ma proprio questa ripresa piuttosto repentina ad agosto spinge le autorità sanitarie a fare quadrato sugli strumenti di cui disporre per far fronte alla attesa seconda ondata. Tra le prospettive più urgenti ora quella di disporre di una rete laboratoriale e strumentazione in grado di processare localmente un maggior numero di tamponi oltre che di strutture in grado di ospitare e tenere in isolamento i casi sospetti che finiscono in ospedale.
Tamponi e capacità diagnostica locale. Tradizionalmente in assenza del dato del numero di tamponi quotidianamente effettuati, si apprende quanto meno che ruota intorno a 200, massimo 250, – come conferma il direttore generale dell’Asl Taranto, Stefano Rossi - il numero di tamponi processabili con la strumentazione attualmente a disposizione del laboratorio dell’Unità operativa complessa di patologia clinica del SS. Annunziata. Una capacità erogativa che si sta cercando di impegnare integralmente e che pure, come fanno notare altre fonti, deve fare i conti con l’impossibilità tecnica di tenerli in funzione 24 ore su 24 e la carenza di A questo c’è da aggiungere la capacità diagnostica di un altro centinaio di tamponi processabili presso il laboratorio analisi della casa di cura privata accreditata Villa Verde, dallo scorso luglio ammesso nella rete degli 11 laboratori privati pugliesi, entrato praticamente in funzione da qualche tempo. Altri tre sono i laboratori privati della nostra provincia che hanno in corso la relativa istruttoria con la Regione per entrare nella stessa rete. Ma, soprattutto – evidenzia lo stesso dg Rossi -, è imminente (si parla di settembre) l’arrivo di una strumentazione d’avanguardia statunitense in grado implementare “notevolmente” la capacità erogativa dell’Asl.
Di ieri l’avvio dell’installazione di una delle quattro tende che affiancheranno nuovamente la station Covid del 118 presso l’ospedale Moscati. Già nei mesi di piena emergenza, il modello organizzativo attuato e che prevedeva la presenza di 4 tende (allestite dalla Protezione civile) con tre posti letto ciascuna in affiancamento agli otto posti letto realizzati presso l’ex auditorium dell’ospedale Moscati, in prossimità del reparto Malattie Infettive, avevano costituito il primo necessario filtro per i casi sospetti, in fase di prime cure immediate, accertamento di eventuale positività ed attesa di eventuale destinazione nell’area Covid più idonea.
Poi, una volta rientrata l’emergenza, le tende erano state smontate. Nei giorni scorsi, l’improvvisa recrudescenza pur sempre limitata a Taranto, e soprattutto il timore di impennate più improvvise, e probabilmente anche la contestuale criticità a ottenere in tempi rapidi l’esito dei tamponi, avevano finito col rendere insufficienti gli 8 posti letto della station-Covid e costretto a ricorrere all’utilizzo di ambulanze messe a disposizione dalle associazioni. Poi la decisione di ripristinare le tende, su sollecitazione del direttore del Set 118, Balzanelli, e indicazione del direttore sanitario, Colacicco.