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Corruzione per ampliare discarica Grottaglie: GdF sequestra beni per 28 milioni

 
Redazione online

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Corruzione per ampliare discarica Grottaglie: GdF sequestra beni per 28 milioni

A Taranto, Milano e Brescia, nell'ambito dell'operazione T-Rex, che aveva portato all’esecuzione di ordinanze cautelari nei confronti di 7 persone, tra cui l’ex presidente della Provincia di Taranto Martino Tamburrano

Giovedì 07 Maggio 2020, 11:31

Nell’ambito dell’operazione 'T-Rex', che riguarda l’ampliamento della discarica di Grottaglie, la Guardia di finanza di Taranto ha sottoposto a sequestro preventivo quote sociali, beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie per 28 milioni e 300mila euro. Secondo quanto accertato dalle Fiamme gialle, un imprenditore locale attivo nel settore dei rifiuti aveva stipulato con una società lombarda contratti, risultati poi gonfiati, allo scopo di costituire fondi neri in parte da destinare ai pubblici ufficiali corrotti. In tal modo la società proprietaria della discarica aveva ottenuto l’autorizzazione all’ampliamento che aveva fruttato ricavi per un totale di 26 milioni in nove mesi. Le operazioni di sequestro sono state eseguite, oltre che nel territorio jonico, anche nelle province di Milano e Brescia. 'T-Rex' il 14 marzo 2019 aveva portato all’esecuzione di ordinanze cautelari nei confronti di sette persone, tra cui l’ex presidente della Provincia di Taranto, Martino Tamburrano.

Tra le altre persone destinatarie di ordinanze cautelari nel 2019, oltre all’ex presidente della Provincia di Taranto, ci sono imprenditori e pubblici ufficiali, a vario titolo coinvolti in reati di corruzione e turbativa d’asta ravvisati nelle procedure amministrative per la concessione dell’autorizzazione all’ampliamento della discarica sita in contrada Torre Caprarica del Comune di Grottaglie, gestita da una società bresciana.
I beni sequestrati, secondo gli inquirenti, costituiscono l'illecito profitto derivante dai reati che sarebbero stati commessi dai legali rappresentanti pro-tempore e dagli altri indagati nell’interesse e a vantaggio delle due società finite nel mirino della Procura.

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