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Taranto, truffa, corruzione e falso: 4 indagati e sequestrati beni per 600mila euro

 
Gianpaolo Balsamo

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Gianpaolo Balsamo

tribunale di taranto

Nei guai tre presidenti di una cooperativa agricola e un funzionario regionale. I reati sarebbero stati compiuti per il conseguimento di erogazioni pubbliche

Giovedì 13 Febbraio 2020, 12:25

TARANTO - Quattro informazioni di garanzia emesse dalla Procura di Taranto sono state notificate dai carabinieri a un 58enne di Mottola, presidente di una cooperativa agricola di Palagiano, a sua moglie, 50enne di Varese, e a un 70enne di Taranto, ex presidenti della stessa cooperativa, e a un 65enne di Massafra, funzionario istruttore della Regione Puglia (Area Politiche per lo Sviluppo Rurale). Sono accusati a vario titolo di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, falsità materiale ed ideologica commessa dal Pubblico Ufficiale in atti pubblici.

Secondo gli inquirenti, il 58enne, coadiuvato dagli ex presidenti della Cooperativa Agricola, ha deliberatamente prodotto false attestazioni alla Regione Puglia, indebitamente avallate dal funzionario istruttore, ricompensato per il contributo apportato. La prospettazione alterata dei requisiti richiesti avrebbe permesso alla Cooperativa di conseguire l'assegnazione di finanziamenti messi a disposizione dalla Regione Puglia, nell’ambito del Piano di Sviluppo Regionale 2007/2013, grazie ai quali venivano acquistati, a Palagiano, terreni della Regione-ex Ersap, sottoposti a vincolo idrogeologico e paesaggistico, compresi tra il Mare Jonio, le foci dei fiumi Lenne e Lato e la Riserva Naturalistica 'Romanazzì, con l’intento di realizzare un’area naturalistica attrezzata per la fruizione pubblica, mai portata però a pieno compimento.

Il gip del Tribunale di Taranto ha emesso un decreto di sequestro preventivo, anche per equivalente, che ha interessato i beni intestati alla Cooperativa, tra cui i terreni di Palagiano, e quelli intestati ai coniugi indagati. La misura cautelare ha interessato, nel complesso, 17 immobili (fabbricati e terreni), quote di capitale di una società, e oltre 100mila euro riscontati su depositi bancari e postali, per un valore totale di circa 600mila euro.

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