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Cellulari e dosi di droga nel carcere di Taranto: 17 indagati

 
Mimmo Mazza

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Mimmo Mazza

Cellulari e dosi di droga nel carcere di Taranto: 17 indagati

Un decreto di perquisizione è stato eseguito dai carabinieri

Lunedì 27 Gennaio 2020, 10:18

TARANTO - Giri di droga organizzati direttamente dalle celle del carcere di Taranto con l’utilizzo di telefoni cellulari in possesso di alcuni detenuti. È inquietante lo scenario che emerge dal decreto di perquisizione affidato dal procuratore capo Carlo Maria Capristo e dal sostituto Francesco Ciardo ai carabinieri del Reparto operativo.
Sono 17 le persone indagate per concorso in ricettazione e detenzione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti.
L’inchiesta ha preso spunto nel settembre scorso quando un pregiudicato di Paolo VI viene sorpreso a spacciare nella sua abitazione malgrado fosse sottoposto agli arresti domiciliari. Partono così alcune attività tecniche di intercettazione telefonica e ambientale che permettono di accertare come l’uomo, finito in carcere per la violazione della misura cautelare a cui era sottoposto, aveva nella sua disponibilità un telefono cellulare con il quale contattava quotidianamente la moglie e altri familiari, coordinando con loro l’attività di spaccio di stupefacenti che dunque l’arresto a cui era stato sottoposto non aveva affatto interrotto.

Ascoltando le intercettazioni, i carabinieri accertano l’esistenza di un vero e proprio giro di fornitura di dosi di stupefacenti nella casa circondariale di Taranto, fornitura che avveniva durante i colloqui con i familiari dopo che era stata organizzata grazie ad alcuni cellulari in possesso dei detenuti. Per verificare la rispondenza dei colloqui intercettati alla realtà, i carabinieri in alcune circostanze hanno compiuto perquisizioni all’esterno della casa circondariale a carico delle persone incaricate di trasportare gli stupefacenti, sequestrando dosi di cocaina, eroina e hashish.

Insomma, gli inquirenti, come si legge nel decreto di perquisizione, hanno avuto conferma che numerosi detenuti di alcune sezioni del carcere di Taranto hanno in uso o nella loro disponibilità diversi telefoni cellulari, introdotti dai parenti durante i vari colloqui effettuati proprio con i detenuti. Nel tentativo di sviare le indagini, inoltre, quasi ogni settimana vengono fornite nuove Sim card, intestate a persone extracomunitarie e verosimilmente ignare di esserne intestatarie, e appartenenti quasi sempre ad unico gestore, fatto per il quale sono stati avviati gli opportuni approfondimenti riguardo alla origine delle Sim stesse.
Vista la situazione di evidente pericolo emersa dalle intercettazioni ambientali e telefoniche, i carabinieri hanno così chiesto e ottenuto dal procuratore capo Capristo e dal sostituto Ciardo un decreto di perquisizione, eseguito nei giorni scorsi, anche con l’utilizzo di personale medico e con la collaborazione degli agenti della polizia penitenziaria, proprio per fare luce sulla presenza di telefoni cellulari e di sostanze stupefacenti in alcune sezioni del carcere di via Magli.

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