A causa del «proseguire della crisi dell’acciaio in Europa» e del calo delle «commesse in campo automobilistico, industriale e costruzioni», ArcelorMittal ha chiesto «ai propri fornitori una diminuzione delle tariffe di trasporto minimo al 5% sul compenso applicato nel 2019. Tale richiesta è assurda». Lo afferma Giacinto Fallone presidente dello Sna Casartigiani Taranto (sezione autotrasporto conto terzi).
Da anni, aggiunge, «viaggiamo con tariffe che non rispecchiano i costi sostenuti, che ha prodotto un mercato delle stesse, grazie all’utilizzo di provvigioni spesso diverse tra i vari soggetti intermediari, con un 'rangè che varia dal 4% al 18% sulla tariffa pagata da Ex Ilva: tutto questo porterebbe a viaggiare con tariffe alla fame, che non permetterebbero di rispettare i costi minimi per garantire la sicurezza dei mezzi, le paghe contrattuali ai dipendenti».
La lettera di ArcelorMittal, osserva Stefano Castronuovo, segretario di Casartigiani Taranto, «giunge in piena estate come un fulmine a ciel sereno, senza nessuna contrattazione con i sindacati datoriali degli autotrasportatori e della logistica. Una revisione delle tariffe a ribasso già al minimo da anni». "Abbiamo scritto ai nostri parlamentari ionici - conclude - affinché si possa affrontare il prima possibile questo grave problema, che ancora una volta penalizza il territorio»