TARANTO – Quattro persone sono state arrestate per usura ed estorsione aggravata e continuata dai carabinieri dopo la denuncia di due imprenditori edili, costretti ad andare via da Taranto per sfuggire ai loro aguzzini. Alle vittime erano stati chiesti tassi d’interesse da capogiro (120% l’anno) a fronte di un prestito complessivo di 100mila euro, oltre ad assunzioni e lavori di ristrutturazione gratuiti. In carcere, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare, sono finiti Gianluca Solfrizzi, di 45 anni (era agli arresti domiciliari per tentato omicidio e detenzione illegale di armi), sua moglie Lucia Pica Pellegrini, di 48 anni (anche lei era ai domiciliari); Massimo Solfrizzi, di 47 anni, e Antonio Lampasso, di 51.
Le indagini, avviate nel mese di settembre 2018 dai carabinieri della Compagnia di Taranto, avrebbero fatto luce su una consistente attività usuraria ed estorsiva. I due imprenditori edili locali hanno riferito di essere stati vessati da ripetute e costanti richieste di ingenti somme di denaro, avanzate dagli arrestati dai quali avevano ottenuto prestiti per far fronte alle precarie condizioni economiche in cui si trovavano anche a causa della crisi del settore.