TARANTO - Museo dei tarantini illustri, c’è tempo sino al prossimo 1 marzo. È questo il termine, indicato nel bando di gara per la riqualificazione della Masseria Solito che prenderà il nome di un acronimo ormai piuttosto noto, il Mudit. L’importo della gara è di 1,6 milioni di euro e si pone l’obiettivo di trasformare quel rudere di via Plateja, anche se portatore di un indubbio valore storico - culturale, in un museo e in una biblioteca di comunità.
Proprio di recente, l’Amministrazione comunale aveva superato l’ultimo ostacolo rappresentato da alcune prescrizioni poste dalla Sovrintendenza e dell’Asl. Che avevano portato alla rivisitazione dell’iniziale quadro economico - finanziario.
Le osservazioni di questi due enti, peraltro, avevano causato ulteriori oneri.
Il Municipio, infatti, ha stabilito di farsi carico di 75mila euro. È stato così definito un complessivo importo di 1 milione 678mila euro, di cui 1 milione 603mila finanziati dalla Regione Puglia e 75mila messi a disposizione dall’Amministrazione comunale. Il superamento di queste prescrizioni ha ritardato l’avvio dei lavori, visto che il Municipio sperava di aprire il cantiere decisamente prima. Ora, infatti, è ragionevole pensare che prima dell’estate i lavori non entrino nel vivo.
Nei mesi scorsi, del resto, era stato approvato il progetto esecutivo per il restauro e valorizzazione della Masseria Solito, in via Plateja a Taranto. All’inizio del 2018, la giunta aveva vinto il bando Smart in Puglia Community Library, ottenendo un finanziamento complessivo di oltre 1 milione 600mila euro che si erano aggiunti alle risorse ottenute per la riqualificazione della biblioteca comunale Acclavio.
«Il nuovo contenitore culturale - aveva dichiarato Ubaldo Occhinegro, già progettista del Mudit ed ora assessore all’Urbanistica del Comune di Taranto - sarà realizzato recuperando una straordinaria ed antica masseria, la Solito, appunto, edificio storicamente rilevante per le origini che risalgono al XVI secolo e per i vari illustri ospiti che ne hanno abitato le sale: storica dimora di famiglie nobiliari tarantine e successivamente villa di Luigi Viola e Cesare Giulio Viola». Attualmente l’edificio versa in stato di abbandono e, negli anni passati, con un’azione congiunta tra Comune e centro studi Cesare Giulio Viola, è stato salvato dall’abbattimento da parte di privati. Il Mudit rappresenterà una risorsa strategica ed un avamposto della cultura e della socialità in un’area periferica della città di Taranto densamente popolata ma estremamente difficile e caratterizzata dalla cronica mancanza di infrastrutture culturali e socioeconomiche di rilievo.
Il progetto risulta complesso poiché ogni ambiente della Masseria Solito ospiterà diverse funzioni e servizi, ma esso è legato da un filo conduttore che rapprenderà il cuore dell’idea: far “tornare a casa” tutti i grandi cittadini della città, dall’epoca magno greca a quella contemporanea, che hanno lasciato un segno tangibile nella società e che rappresentano un esempio da seguire per le nuove generazioni.
Il Mudit, infine, sarà anche una grande biblioteca di comunità, aperta alla cittadinanza, con laboratori ed eventi culturali.
















