TARANTO - A seguito del rilevamento di gas radon in tre scuole del quartiere Tamburi di Taranto (Deledda, Vico e De Carolis), che ha portato all’interdizione di otto aule, un gruppo di genitori e cittadini aderenti al movimento "Tamburi combattenti» chiede l’immediato trasferimento, in via temporanea, di alunni e personale scolastico in sedi ritenute più idonee. I residenti, come proposto anche prima dell’avvio dell’anno scolastico, considerano «necessaria - spiegano in una nota - l’attivazione di un servizio navetta, a spese del Comune di Taranto, che prelevi dai rispettivi plessi scolastici gli alunni, e li riporti negli stessi luoghi dopo aver effettuato le lezioni altrove. Il provvedimento dovrebbe terminare solo dopo la fine dei lavori per l’abbattimento dei livelli di gas radon nelle scuole.
Il gas radon, aggiungendosi «agli inquinanti presenti nel quartiere a causa della presenza dell’Ilva, aggrava una situazione - sottolinea il movimento Tamburi Combattenti - già a rischio per la salute dei cittadini, soprattutto nelle giornate di wind days in cui vengono riversate sulla comunità polveri di minerali, di rifiuti speciali e di amianto. E proprio questo assurdo binomio, come facilmente prevedibile, ha generato una situazione di ambiguità e contraddizione: da un lato, la necessità di tenere le finestre chiuse per impedire lo spolverio nelle classi, dall’altro la necessità di provvedere all’aerazione dei locali per far diminuire il gas radon».
I cittadini nei prossimi giorni presenteranno un esposto alla Procura della Repubblica. Oltre a Tamburi Combattenti, hanno aderito associazioni come Peacelink, Comitato di quartiere Tamburi, Giustizia per Taranto, LiberiAmo Taranto e Genitori Tarantini.