TRANI - Riccardo Baratta, cavamonte, 87 anni. Giovanna Di Gennaro, casalinga 85. Oggi, 6 ottobre 2024, festeggiano ben 70 anni di matrimonio, frutto di una unione iniziata quando entrambi erano ancora minorenni. Davvero altri tempi. Vi era già la stabilità lavorativa e si avvertiva forte la necessità di mettere su famiglia, a dispetto della tenera età, avendo progetti di vita già ben chiari.
Dalla loro relazione sono nati sei figli, tutti maschi: Costantino, Mauro, Gaetano, Lorenzo, Nunzio, Antonio. Il primogenito, Costantino, è famoso in tutto il mondo poiché è il muratore di Lampedusa che, con la forza delle braccia e della disperazione, tirò sulla sua barca e salvò tredici persone del tragico naufragio del 3 ottobre 2013.
Proprio pochi giorni fa è ricorso l’undicesimo anniversario di quella autentica catastrofe marittima del Mediterraneo, che provocò la morte di 368 persone con altre 20 disperse. Costantino vive il 3 ottobre ancora oggi come un incubo, perché continua a recriminare su quante vite non poté salvare per non avere avuto più posto sulla sua barca. Oggi, però, la vita propone a lui, ed alla sua famiglia, un dolce contrappasso, una giornata felice nella sua città natale, Trani, per festeggiare le quasi imbattibili nozze di titanio dei suoi genitori.
Settant’anni di matrimonio sono una cifra oltre modo ragguardevole e per molti irraggiungibile, finanche con il pensiero. Tuttavia, se Riccardo e Giovanna ci sono arrivati, è non solo grazie all’età giovanissima in cui decisero di unirsi in matrimonio, ma anche al loro ottimo stato di salute, ad uno stile di vita corretto e ad una ricetta fondamentale che si chiama «semplicità».
Riccardo, cavamonte, è la rappresentazione plastica di un lavoro tanto semplicemente manuale quanto storicamente specchio di una città che ha fondato per decenni la sua fortuna proprio sul comparto lapideo: giorni, settimane, mesi, anni nelle cave sminuzzando lastroni di pietra. E poi, al tardo pomeriggio, il ritorno in una casa sempre in ordine grazie alle cure di Giovanna, perché quello della casalinga è un mestiere non meno faticoso e nobile.
Dedizione al lavoro e sacrifici, ma soprattutto serenità: questo ha reso tanto lungo, quanto inossidabile, un matrimonio modello grazie al quale la famiglia Baratta traccia una strada per tutte le altre. Emularli nella durata nell’unione sarà difficilissimo, ma replicarne la missione è un impegno: basta restare saldi su principi tanto semplici quanto irrinunciabili, così da trasmetterli ai figli ed alle future generazioni. Quello che ha fatto Costantino, ma anche quello che tutti i suoi fratelli quotidianamente svolgono impeccabilmente nelle loro attività, non possono che essere quel proverbiale frutto che non cade mai lontano dall’albero.
«La Costituzione innanzi tutto va difesa e lo si fa dalle sue fondamenta, che l’articolo 29 ci ricorda essere la famiglia - aveva osservato solo pochi giorni fa l’ex presidente della Corte costituzionale, Gustavo Zagrebelsky, durante i Dialoghi di Trani –. Ebbene, la Costituzione si difende cominciando dai corretti rapporti tra marito e moglie, genitori e figli. La Costituzione deve vivere partendo dal basso e dalle relazioni tra di noi, che invece troppo spesso stravolgiamo».
Stamani, nella chiesa parrocchiale degli Angeli Custodi, ci saranno anche dodici nipoti, sette pronipoti ed un ottavo pronipote in arrivo, che scalpita nella pancia di una delle dilette nipoti e nascerà nei prossimi giorni. Ci sarà tanto da celebrare vivendo una splendida giornata tutti insieme, ma anche ritrovando in un passato incancellabile il modello per vivere un futuro di valori.