LECCE - Ylber Ramadani, lo stacanovista del centrocampo del Lecce. È sceso in campo in tutte le prime sette giornate di campionato disputate finora, sempre dal primo minuto, ed è uscito anzitempo dal campo soltanto nello scorso turno infrasettimanale contro la Juventus. Roberto D’Aversa non ha mai fatto a meno di lui, il faro del centrocampo arrivato in estate per sopperire alla partenza dell’ex capitano Morten Hjulmand.
Ramadani si è da subito imposto come uno dei leader del nuovo Lecce, capace di stupire con l’avvio di serie A da record e che adesso è chiamato al riscatto dopo il doppio ko consecutivo contro Juventus e Napoli. Il centrocampista della nazionale albanese ha parlato del momento della squadra giallorossa, commentando l’ultima sconfitta contro la formazione partenopea: «Eravamo scesi in campo per cercare di ottenere un risultato positivo, la prima parte di gara penso sia sta equilibrata e abbiamo avuto due occasioni per trovare la via della rete con Krstovic e Pongracic. Se fossimo riusciti a fare gol la partita sarebbe cambiata. Il risultato finale però è un po’ ingiusto, considerando che abbiamo subito due gol negli ultimi minuti». Ramadani ha spiegato il calo avuto nel secondo tempo: «Nella prima frazione di gioco abbiamo provato ad affrontare il Napoli con un pressing alto e non abbiamo sofferto molto, nel secondo tempo invece siamo andati un po’ in difficoltà. Peccato non essere riusciti a segnare, avremmo visto un epilogo differente. Il Napoli era venuto per vincere e noi volevamo uscire dal campo con un risultato diverso, purtroppo non ci siamo riusciti».
Adesso però l’attenzione è già spostata su venerdì sera, quando al «Via del Mare» arriverà il Sassuolo, nell’anticipo dell’ottava giornata di campionato. Così come il Lecce, anche la formazione neroverde è reduce da una sconfitta nell’ultimo turno, dopo i roboanti successi contro big del campionato come Juventus e Inter. Ramadani tiene alta la guardia davanti alle insidie del prossimo impegno: «Andremo ad affrontare un avversario forte, ce ne ha parlato anche il mister. Il Sassuolo è una squadra difficile da affrontare, sono riusciti a ottenere bottino pieno contro Juventus e Inter. Noi però abbiamo voglia di scendere in campo per andare a caccia di un risultato positivo, dobbiamo interpretare la partita con la giusta mentalità». Ramadani ha avuto poco tempo per tirare il fiato nel corso della prima parte di stagione. Con il Lecce è stato sempre impiegato e nel corso dell’ultima sosta del campionato è sceso in campo da protagonista anche con la maglia della nazionale albanese. Il ventisettenne, tuttavia, ha affermato di non sentire la stanchezza: «Siamo dei professionisti, chiaramente è più facile andare in difficoltà quando si affrontano avversarie come Juventus e Napoli perché il livello è molto alto, ma fa parte dei nostri compiti recuperare bene dalle fatiche. Ci sono 38 partite in un campionato e dobbiamo farci trovare sempre pronti per tutti gli appuntamenti. Il nostro obiettivo è centrare la salvezza e dobbiamo cercare di fare punti contro qualunque avversario. Soprattutto in casa, davanti ai nostri tifosi, è importante fare bene». Volgendo lo sguardo al passato, Ramadani ha raccontato la trattativa che in estate lo ha portato a vestire il giallorosso. L’ex centrocampista dell’Aberdeen era richiesto da diversi club in Europa, mentre in Italia aveva messo gli occhi su di lui l’Hellas Verona. Ma il progetto della società giallorossa lo ha convinto subito a intraprendere la nuova avventura in terra salentina: «Quando mi ha chiamato il direttore Corvino non ci ho pensato un attimo ad accettare la proposta. Il Verona mi aveva chiesto di aspettare ma ho scelto di venire a Lecce per la serietà con cui si è presentata la società». Agevole è stato anche l’ambientamento nel calcio italiano: «Qui in Italia c’è più tattica, in Scozia si giocava un calcio più offensivo. Ero pronto per questa esperienza, gli allenatori italiani che ho avuto in passato mi avevano già trasmesso la mentalità per calarmi in questo tipo di calcio».