Presidente Angelo Giliberto, punto e a capo. Dalla sua poltrona di numero uno dello sport pugliese, che idea si è fatto di questo nuovo Dpcm?
«Ho letto e riletto l’ultimo Dpcm e comprendo che lo sport di base si può svolgere solo all’aperto o presso i centri polisportivi (sempre all’aperto) che garantiscono il distanziamento sociale e sono regolamentati da protocolli ben precisi e validati dal Cts nazionale e dal Ministero dello Sport. Vale anche per gli sport di squadra che dovranno essere svolti solo in forma individuale, in pratica curandone esclusivamente la tecnica senza nessun contatto».
Il Comitato tecnico scientifico e lo sport sembrano viaggiare su due binari paralleli: ma così facendo non si incontreranno mai.
«Precisiamo: a dettare l’agenda è solo il Cts che considera lo sport come una categoria merceologica anziché per il suo alto valore sociale, educativo e preventivo per la salute».
La necessità di tutelare la salute è un fattore sacrosanto. Ma la sensazione è che questa valanga rischia di spazzare via un bel pezzo del mondo sportivo, anche pugliese.
«Personalmente sono convinto del contrario; quando ci sarà il vaccino, cure adeguate e la curva epidemiologica dei contagi scenderà, tutto tornerà alla normalità, purché il Governo in questo momento pensi ad un ristoro - a fondo perduto - adeguato a tutto il mondo dello Sport strutturato e non».
Piscine e palestre si erano già attrezzate, spendendo soldi per mettersi in regola. E invece...
«Il Governo, come detto prima, deve provvedere ad un ristoro a fondo perduto sulle spese effettivamente sostenute altrimenti sarà la catastrofe soprattutto per i centri e circoli privati».
Ma piscine e palestre davvero rappresentano il diavolo?
«Assolutamente no. Ci sono protocolli rigidi, anzi doppi protocolli: quelli previsti dal Cts Nazionale che devono rispettare i gestori più quelli della singola disciplina. Esempio: protocollo previsto per il nuoto, pallanuoto, tuffi, ecc. ecc..».
Palestre scolastiche e attività sportiva, un altro dilemma che questo nuovo Dpcm non ha risolto.
«Da quello che leggo hanno risolto molto bene le attività curriculari. Le ore di educazione fisica per intenderci vengono regolamentate dal Ministero dell’Istruzione applicate dal dirigente scolastico e si possono fare. E attività extracurriculari per comprendere quelle concesse alle attività organizzate dalle Asd/Ssd affiliate alle Asd/Ssd delle Fsn, Eps e Dsa rientrano nella disposizione di sospensione dell’attività quindi non si possono fare. La mia proposta è: considerato che l’80% delle palestre scolastiche è di proprietà degli enti pubblici potrebbero essere riprese in carico dagli Enti, dopo le ore curriculari, e in sinergia con il Coni assegnarle alle Asd/Ssd. Ovviamente l’Ente proprietario, anziché dare contributi a fondo perduto, provvederebbe alla sanificazione della palestra prima e dopo l’utilizzo mentre al Coni spetterebbe il controllo dell’applicazione dei protocolli previsti».
È possibile quantificare il numero dei lavoratori sportivi pugliesi che rischiano di restare con il... sedere per terra? E delle società?
«Al momento no, la quantificazione si potrà valutare solo nel 2021».
Il Coni Puglia è già sceso in campo in passato con una serie di contributi. È possibile una seconda puntata?
«Molto difficile. Il Coni Puglia ha già messo a disposizione, ed a giorni partiranno i bonifici, un sostegno economico a favore delle associazioni e società sportive dilettantistiche della Regione Puglia che in questi mesi sono state costrette a bloccare le attività sportive a causa della pandemia. Il sostegno da erogare è pari al 50% del nostro patrimonio; tradotto in soldoni si tratta di euro 200.000 che non sono pochi».
Si fermano i campionati regionali per un mese. Quando si riprenderà, se si riprenderà, rischiamo di ritrovarci come nel vecchio West, quando si attraversavano città fantasma?
«Assolutamente no. Le Asd/Ssd affiliate alle Fsn, Eps, Dsa hanno compreso che è un momento difficile e riprenderanno alla grande perche sono ben organizzate e strutturate».
Quali sport in Puglia sono soggetti a maggiori ripercussioni?
«Il calcio, il basket, volley, rugby, il nuoto e tutti gli sport dove è previsto il contatto fisico come la box, il taekwondo, la lotta, judo, karate e via discorrendo».