MILANO - Antonio Diodato ha vinto l’edizione 2020 del Festival di Sanremo con una canzone dal titolo «Fai rumore», ma oggi in piazza del Duomo a Milano ha manifestato con un lungo silenzio, vestito a lutto, la sua vicinanza ai lavoratori del mondo della musica duramente colpiti dalla crisi dovuta al Covid. E secondo il cantautore, originario di Taranto, «è una beffa» che in un momento come questo il mondo della musica sia assente agli Stati Generali in corso a Roma.
«Siamo sicuri e consapevoli di muovere anche delle economie abbastanza importanti e il non venire presi in considerazione ci dispiace - ha spiegato Diodato -. Il non essere rappresentati agli Stati Generali dell’economia promossi dal governo ci sembra davvero una beffa, anche per questo oggi facciamo rumore, in silenzio, per cercare di fare arrivare la voce di tantissimi professionisti che lavorano nel mondo della musica al governo, ai nostri rappresentanti, affinché prendano in considerazione tutti gli emendamenti che sono stati presentati al Decreto Rilancio e che al momento sono stati quasi tutti ignorati. Tanti professionisti stanno lavorando e proponendo delle soluzioni e bisognerebbe ascoltarli, noi volti più noti facciamo da megafono».
La protesta dei lavoratori della musica arriva nel giorno in cui agli Stati Generali si è parlato anche di cultura, di cinema, di musica e a rappresentare questo mondo c'era la cantante Elisa. L’emergenza Covid ha imposto un pesante stop al settore della musica dal vivo, ai concerti, ai tour che erano già organizzati, provocando danni economici e la ripartenza non sembra essere facile per le limitazioni che ancora vengono imposte.
«E' cambiato tanto e per chi fa musica e lavora a stretto contatto con la gente è un dramma importante, questo è il motivo per cui cerchiamo di farci sentire - ha continuato Diodato -. Ora sto cercando di sfruttare l’esposizione che ho anche per provare a girare e fare non tante cose, ma molto belle cercando di fare lavorare tutti. Mi sono sentito anche felice di poter condividere con loro, con le persone che lavorano con me, una ripartenza».
Infatti per Diodato non sarà un’estate senza concerti, il cantante cercherà comunque di portare l’emozione della musica dal vivo ai tanti che in questi mesi ne hanno sentito la mancanza. «Quest’estate faremo concerti all’aperto con mille persone, è strano immaginarselo, ma in qualche modo a mio avviso queste situazioni creano anche opportunità di fare cose diverse - ha concluso - e penso che la gente abbia voglia di ritrovarsi ed emozionarsi con la musica ed è il motivo per cui ho deciso di esibirmi quest’estate».
TIZIANO FERRO: «RICONOSCERE ALLA MUSICA IL RISPETTO DOVUTO» - «"Sono solo canzonette"? No. Sono migliaia di famiglie di lavoratori onesti. Sono milioni di Euro a vantaggio del PIL italiano. Terremoti e pandemie, la musica c'è sempre stata. E non solo "per farci divertire"». Lo scrive su facebook Tiziano Ferro in occasione della Festa della Musica. «Per l’impegno nel raccogliere - con gioia, sia chiaro! - milioni di Euro a favore di tante cause, da sempre. E sempre - con passione e impegno - continueremo a farlo. Ma adesso è giusto riconoscere a questa musica il rispetto dovuto. Ai mestieri tutti, ma anche a questo».
Manuel Agnelli, ci sono urgenze da risolvere - «Il mondo della musica va riformato. Ci sono delle priorità e delle urgenze che vanno risolte». Ne è convinto Manuel Agnelli, cantautore, leader degli Afterhours e giudice di X Factor, che ha partecipato al flash mob in piazza Duomo a Milano per sensibilizzare sulle condizioni dei lavoratori del mondo della musica dopo l’emergenza Covid. Anche lui, come tanti altri artisti, ha voluto metterci la faccia in prima persona per i tanti lavoratori spesso invisibili che sono, però, parte fondamentale del mondo della musica e sono loro a pagare il prezzo più alto adesso. «I lavoratori a chiamata sono quelli che sono rimasti a casa senza sostegno ed è giusto fare una battaglia per loro - ha aggiunto - perché abbiano gli stessi diritti degli assunti, l’indennità di disoccupazione». Secondo il cantautore, un «futuro senza musica non si rischia, ma non è da ieri che la musica viene sottostimata a livello di Pil e importanza sociale. Credo, però - ha concluso - che sia compito nostro mettere la giusta pressione anche al governo, che ha tante cose a cui pensare e pensa prima a chi gli rompe le p..... Quindi facciamolo anche noi».
Da Levante a Diodato, flash mob artisti a Milano - In occasione della festa della musica, che si tiene oggi, i cantanti presenti a Milano hanno deciso di vestirsi a lutto e di rimanere in silenzio davanti al Duomo per alcuni minuti per sensibilizzare tutti, in primis il governo, sulle condizioni dei lavoratori della musica. Una festa della musica senza musica, quindi, per chiedere al governo di prendere in considerazione il pacchetto di emendamenti al Decreto Rilancio messi sul piatto dai lavoratori. Tra le richieste, ad esempio, c'è quella di un’indennità per tutti i lavoratori dello spettacolo sino a che non sarà possibile una reale ed effettiva ripartenza del settore.