Se già quello di un anno fa, alla guida dei Wiener Philharmoniker, è stato un evento storico, il ritorno di Riccardo Muti sul podio del Teatro Petruzzelli - per la quarta volta negli ultimi cinque anni - assume un valore ancora più simbolico. L’appuntamento è per giovedì 1° maggio (alle 11 del mattino), e stavolta Muti dirigerà i Berliner Philharmoniker, ritenuti all’unanimità la più grande orchestra al mondo.
La Fondazione Petruzzelli raccomanda ai possessori dei biglietti la massima puntualità: dovranno tutti essere ai propri posti entro e non oltre le 10,45, per motivi legati alla diretta televisiva; non saranno consentiti ingressi ai ritardatari e tutti dovranno tenere i telefoni spenti, senza possibilità di scattare fotografie.
L’occasione è straordinaria, se si pensa che si tratta del tradizionale Europakonzert («Concerto per l’Europa», realizzato con il sostegno della Deutsche Postcode Lotterie) in cui l’orchestra tedesca celebra la propria fondazione, avvenuta il 1° maggio 1882: in genere viene scelto un luogo significativo per la storia e l’identità europea, e stavolta è stata selezionata Bari, in cui si esibiranno per la prima volta in assoluto. Con un programma che proporrà musiche di Gioachino Rossini (Ouverture dall’opera Guglielmo Tell), Giuseppe Verdi (Le quattro stagioni, dall’opera I vespri siciliani) e Johannes Brahms (Sinfonia n. 2 op. 73).
Il concerto sarà trasmesso anche da Rai 5 (inizio alle 12), con replica il 20 maggio, alle 15,20, su Rai 3 (arricchita da una introduzione iniziale). In entrambi i casi sarà condotto dal compositore e musicologo Francesco Antonioni. L’evento sarà inoltre trasmesso in streaming sulla piattaforma digitale dei Berliner (digitalconcerthall.com, in diretta alle 11, e in replica alle 20, sempre giovedì 1° maggio).
È l’ennesimo fuori abbonamento della Fondazione Petruzzelli (i biglietti sono esauriti da tempo) che porterà altissimo il nome della città e dell’Ente Lirico barese in tutto il mondo. Ed è il secondo Europakonzert che Muti dirige con i Berliner in Italia, dopo quello del Teatro San Carlo di Napoli nel 2009. Un rapporto intenso e proficuo - quello tra Muti e i Berliner - che ebbe inizio 53 anni fa, quando il giovane direttore fu invitato da Herbert von Karajan a salire sul podio dell’orchestra berlinese. Da allora, le loro collaborazioni sono state frequenti e memorabili.
L’impaginato si articola in tre capolavori che uniscono lirismo, virtuosismo e profondità sinfonica. L’ouverture del Guglielmo Tell di Rossini è un trascinante inno alla libertà, la stessa al centro della rivolta dei siciliani contro il dominio francese nel 1282, che Giuseppe Verdi celebra nell’opera I vespri siciliani, di cui ascolteremo i «Ballabili» del terzo atto, noti come Le quattro stagioni. Infine, la Sinfonia n. 2 di Brahms, il cui movimento d’apertura evoca calore, potenza e ampiezza - un pezzo da novanta per i Berliner - con il suono ricco e corposo degli archi. Seguito poi dalla malinconia dell’Adagio e dalla serenità idilliaca del terzo movimento, sino all’euforia collettiva finale.
Grazie alla sensibilità dei professori d’orchestra e dello stesso Muti, inoltre, la prova generale in programma domani, mercoledì 30 aprile, alle 17,45, sarà eccezionalmente aperta a un pubblico di studenti e cittadini utenti dei servizi del welfare comunale. Su iniziativa del sindaco e presidente della Fondazione Petruzzelli Vito Leccese, a cura degli assessorati alle Culture e al Welfare, sono state inviate comunicazioni ad hoc per consentire alle scuole superiori, alle Università, al Conservatorio e ai soggetti gestori dei centri servizi per le famiglie e centri sociali comunali, di individuare 350 tra studenti e insegnanti, e 450 tra utenti e operatori che potranno assistere gratuitamente alla prova generale.
Il sold out per lo spettacolo del Maestro Muti si è registrato anche durante le prove nel pomeriggio del 30 aprile al Teatro Petruzzelli.