A suggellare il favorevole momento della coppia comica foggiana Pio e Amedeo, arriva nelle sale a partire da oggi il loro quarto film da protagonisti Come può uno scoglio, scritto insieme al barese Gennaro Nunziante, che ha curato la regia. Un sodalizio che si riconferma, dopo aver realizzato insieme il precedente Belli Ciao (2022). In questo 2023 i due attori, all’anagrafe Pio D’Antini e Amedeo Grieco, hanno raccolto straordinari ascolti con il programma «Felicissima sera» su Canale 5, e poi con lo spettacolo teatrale «Felicissimo Show», che ha fatto registrare ovunque sempre il tutto esaurito. Adesso sarà molto atteso l’esito del botteghino delle sale cinematografiche che già con Belli ciao era andato bene (considerando che si era ancora in periodo pandemico).
Ieri, intanto, all’UCI Showville di Bari si è tenuta un’anteprima speciale, alla presenza di Pio, Amedeo e del regista Nunziante; nonché di Antonio Parente, direttore di Apulia Film Commission che, insieme a Regione Puglia e Pugliapromozione, hanno sostenuto il film prodotto da Fremantle e Vision Distribution, in collaborazione con Sky e distribuito da Vision Distribution. Girato in parte a Vieste, città che stasera consegnerà ai due attori la cittadinanza onoraria, oltre a Pio e Amedeo nel cast figurano anche Francesca Valtorta, Nicola Rignanese, Christina Andrea Rosamilia e Claudio Bigagli. Il film racconta come Pio, un ragazzo impacciato e con un carattere debole, in seguito alla morte del padre Salvatore, erediti la gestione di diverse attività. Vive nell’agio di Treviso con la sua famiglia, ed è in corsa per diventare sindaco. Finché Amedeo, un ex carcerato fatto assumere dal parroco del paese come autista personale, non irrompe nella sua vita come un tornado.
Pio, Amedeo, possiamo dire che per voi questo è un «felicissimo momento»?
«Grazie per il parallelismo ai titoli degli spettacoli che ci riguardano. Sono stati tutti momenti felici della nostra carriera, siamo fortunati a poter mettere il piatto a tavola grazie alla nostra passione, con la quale ci siamo sempre goduti ogni momento. Questo è un periodo particolarmente bello, perché riusciamo a lavorare con serenità su più fronti: cinema, televisione e teatro, senza tralasciare niente. Siamo felici che la gente ci supporti».
Com’è stata la seconda volta con Nunziante?
«L’amore in macchina non c’è magia (ride Pio, citando Michele Zarrillo, ndr). È stata una crescita rispetto a Belli Ciao, ma questa è una commedia completamente diversa: ci sono più risate, c’è una storia di umanità e fratellanza tra me e Amedeo. Ci sono pizzichi di scorrettezza a destra e a sinistra, ma allo stesso tempo è un film per tutta la famiglia. Gennaro ci ha dato una grandissima mano nell’allargare il nostro pubblico: fare un film che arrivi a tutti e che sia per tutti. Lavorare con lui è sempre un piacere».
In questa commedia lanciate un messaggio ben delineato.
«Sì, mai come in questo periodo così attuale: fidarsi dei rapporti umani. La gente non si parla più, invece in questo film Amedeo, grazie alla sua estrazione semplice e popolare, risolve la vita a Pio. Un amico vale più di un social o di uno psicologo: i rapporti umani sono fondamentali. È un inno all’umanità».
Come ne vien fuori la Puglia?
«Ci sono molti attori baresi, tarantini, e c’è molto Sud. Noi non siamo degli strateghi: non facciamo un film perché dobbiamo prendere ad esempio il Sud piuttosto che il Nord. Facciamo dei film onesti, per spingere la terra che ci ha dato questo carattere: è una sorta di riconoscenza alla nostra terra».
Contenti di ricevere stasera la cittadinanza onoraria dal comune di Vieste?
«È un orgoglio per noi rappresentare Vieste e il Gargano, questo davvero ci lusinga. È il motivo per cui vale la pena fare questo mestiere, rappresentare un territorio così straordinario».