ALTAMURA (Bari) - Negli Stati Uniti non si fidano degli operai del posto, anche se italiani, e per il montaggio della cucina richiedono (pretendono) l'intervento della squadra dell'azienda produttrice, direttamente dal cuore del Parco dell'Alta Murgia. E così vale per l'Australia e tra un po' lo sarà anche per la Svizzera. E' la parabola di una delle tante imprese pugliesi che rendono onore al made in Italy: Maiullari, azienda che opera nel settore dell'arredamento con un taglio particolare alle cucine, quest'anno taglia il 60esimo anniversario di attività e lo fa da una sede innovativa di 4mila metri quadrati che si affaccia sulla statale 96 nel cuore del Parco, alle porte di Altamura.
Con una governance aziendale giunta alla seconda generazione, questa realtà, venerdì prossimo, celebrerà l'importante traguardo con una giornata che inizierà con una lezione su «Design, sostenibilità e tecnologia», tenuta dall'architetto urbanista Stefano Boeri, e uno show cooking con elettrodomestici hi-tec dotati di intelligenza artificiale in grado di avvisarvi sull'app sulle eventuali «carenze» nel frigo, nel caso il cellulare è nei pressi di un supermercato. Il tutto in una ambientazione di arredi ispirati al rispetto del green, grazie all’impiego di materiali di lavorazione ecocostenibili certificati unitamente al processo di lavorazione. Nell'occasione sarà riproposta la serra idroponica per l'utilizzo di spezie da cucina.
Maiullari è una impresa che dà lavoro a poco meno di 40 persone (quasi tutti altamurani), vede 6 cugini al timone dei vari asset aziendali (Maria Maiullari, 38 anni, è amministratore), ma soprattutto garantisce una continuità generazionale tra gli stessi dipendenti. Nei giorni scorsi, ad esempio, si è sposato un dipendente che lavora da 20 anni, ed è a sua volta figlio di un operaio che ha lavorato per oltre 45 anni.
«Siamo cresciuti qui» – commenta Oronzo Maiullari, 45 anni, responsabile area commerciale e vendite (lavora in azienda da quando ne aveva 19), ricordando come l'azienda la conoscono sin da quando erano piccoli «perché era l'unico modo per stare vicino a papà che era sempre al lavoro».
Fino alla vigilia degli Anni Duemila, Maiullari era un marchio legato essenzialmente alle cucine dopo aver sdoganato anni prima il modello della cosiddetta cucina americana. Gli ambienti venivano (e vengono) realizzati su misura, studiando apposite soluzioni artigianali che vedono la lavorazione del più piccolo dettaglio grazie a una manualità senza precedenti. Ma è soprattutto la progettazione degli arredi (e la qualità di produzione) che ha reso l'azienda altamurana molto nota soprattutto agli architetti, fino ad allargare la propria mission alle «soluzioni d'arredo su misura», quindi più in generale.
L'azienda, nota in tutta la Puglia e la Basilicata, vanta un portafoglio commesse di tutto rispetto con attese che raggiungono anche i sei mesi. All'estero, come detto, Maiullari ha ampliato i propri interessi aprendo uno show room in Australia, nella città di Perth. «Grazie a un architetto di Pisticci che vive in Australia che ci ha conosciuto ed ha deciso di iniziare a lavorare con noi», precisa Oronzo Maiullari. In Svizzera, invece, è di prossima apertura uno show room, nel centro di Zurigo; mentre gli Stati Uniti vedono come link la città di Washington. «Qui chiedono espressamente i nostri montatori – spiega Maiullari – che partono per una settimana negli Usa, al seguito del container con la cucina». Venerdì saranno altresì consegnati attestati di riconoscimento ad alcuni operai.
















