Tv - Arrestato Karim Capuano

 MILANO - Sembrano non finire mai i guai giudiziari per i protagonisti, o presunti tali, del gossip nazionale.
Dopo le vicissitudini del fotografo dei vip Fabrizio Corona, investito dal ciclone Vallettopoli, trovato alla guida con la patente sospesa e arrestato anche per messa in circolazione di denaro falso, la notte scorsa, a Milano, ad incappare nelle disgrazie giudiziarie è stato un ex "tronista" del programma "Uomini e donne" di Maria De Filippi e partecipante al programma Rai "La Talpa": Karim Antonio Capuano, 32 anni. Il "tronista", nel programma, è il bello di turno che deve scegliere, nel corso delle puntate, la pretendente, tra le tante, che più gli aggrada.
Capuano - nato a Barletta, (Bari) da padre barese e madre indiana, ma residente a Guidonia Montecelio (Roma), di professione modello e attore - è stato arrestato la notte scorsa dagli agenti della Squadra Volante della Questura di Milano per aver aggredito un tassista e con l'accusa di aver tentato di rubargli l'auto.
L'episodio, nella ricostruzione degli agenti, ha avuto il suo culmine in viale Abruzzi, a ridosso del centro di Milano. Qui Karim, apparentemente per motivi inspiegabili, ha cominciato a colpire il tassista alla nuca con violenti schiaffoni. L'uomo - F.G., 30 anni - decisamente impaurito, ha abbandonato il suo taxi ed ha cercato di scappare. L'ex tronista di "Uomini e donne", noto per i suoi atteggiamenti da super-macho verso le concorrenti del programma e protagonista anche di qualche calendario, nonchè della fiction "Il latitante", avrebbe cercato di inseguire il tassista per cercare di picchiarlo ancora. Poi si è ricreduto e, tornato sui suoi passi, è tornato in auto e si è messo al posto del conducente, cercando di avviare la vettura. Il malcapitato tassista, però, aveva già avvertito gli agenti che sono intervenuti bloccando Karim e arrestandolo per lesioni e furto aggravato.
L'ex tronista, con tutta probabilità, dovrà comparire domani davanti al giudice delle direttissime di Milano che dovrà decidere se applicargli una misura cautelare e poi rinviare il processo per discutere nel merito.