Venerdì 24 Ottobre 2025 | 21:47

Irregolarità «Lupiae servizi» condannati ex amministratori

Irregolarità «Lupiae servizi» condannati ex amministratori

 
Irregolarità «Lupiae servizi» condannati ex amministratori

Giovedì 17 Aprile 2014, 10:24

03 Febbraio 2016, 04:48

LECCE - Condannati a risarcire oltre 480mila euro di danni alla Lupiae Servizi. La mannaia, con sentenza della Sezione commerciale del Tribunale di Lecce, presieduta da Alessandro Silvestrini, si abbatte su tre ex amministratori della stessa società del Comune di Lecce: Franco De Iaco, Gino Siciliano e Giuseppe Antonio Tondo. I tre, rispettivamente ex presidente, amministratore delegato e consigliere, erano stati citati in giudizio dalla stessa Lupiae nel 2008, dopo che il 14 dicembre del 2007 era stato il Consiglio comunale di Palazzo Carafa a dare l’ok all’azione di responsabilità nei confronti di De Iaco, Siciliano e Tondo, ma anche nei confronti del Collegio dei revisori (il presidente Fabio Corvino e i sindaci Giuseppe Caus e Anna Rita Zonno).

La Seconda sezione civile, però, ha ritenuto responsabili solo i primi tre (e, in particolare, Siciliano per il suo ruolo di gestione), condannati appunto a risarcire complessivamente 480mila euro. E, paradossalmente, si può dire che sia andata loro anche bene, perché la citazione in giudizio, per ex amministratori e sindaci, era per un importo complessivo di oltre tre milioni e mezzo di euro.

Nel 2008 è stato l’allora presidente del Consiglio d’amministrazione Flavio Roseto ad incaricare l’avvocato Paolo Federico Fedele di dar seguito alla delibera di Consiglio, con la quale la Lupiae ha promosso azione di responsabilità, in base all’articolo 2393 del Codice civile, nei confronti degli ex amministratori e sindaci.

A loro veniva contestato l’inadempimento di tutta una serie di obblighi imposti dalla legge. In particolare, Siciliano è stato ritenuto «esclusivo responsabile nei confronti della Lupiae dei danni procurati in conseguenza delle irregolarità nell’applicazione della normativa sui disabili - si legge nella sentenza del Tribunale civile - e, per effetto, lo condanna al versamento in favore della Lupiae, della somma di 29.193 euro, oltre interessi e rivalutazione».

Ma non è ovviamente tutto, perché il grosso arriva sui mancati versamenti Iva all’Erario. E Siciliano, De Iaco e Tondo sono stati ritenuti «responsabili, nei confronti della Lupiae Servizi, dei danni procurati in conseguenza del mancato tempestivo assolvimento del versamento dell’Imposta sul valore aggiunto e, per effetto, li condanna, in solido tra loro, al versamento in favore di parte attrice (la Lupiae, ndr) della somma di 453.833 euro, oltre interessi e rivalutazione».

I giudici poi quantificano anche le quote a carico dei tre: l’ex amministratore delegato Siciliano si dovrà far carico di ben il 60 per cento del risarcimento (quindi circa 273mila euro), mentre sia De Iaco che Tondo dovrebbero sborsare il 20 per cento a testa (circa 91mila euro ciascuno).

Come si diceva, i giudici della Seconda sezione civile del Tribunale di Lecce hanno invece rigettato le richieste risarcitorie, avanzate dalla Lupiae nei confronti dei tre componenti del Collegio sindacale. Mentre a De Iaco, Siciliano e Tondo toccherà anche rimborsare le spese legali.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)