Il servizio 118 in Puglia è sguarnito di medici. Ne mancano più di 250, una situazione talmente grave che – soprattutto in alcune aree del territorio – non è più possibile nemmeno garantire i turni ordinari dovendo anche tenere conto delle ferie. L’allarme arriva dalla Fimmg, il sindacato della medicina di base: «Ormai – dice Nicola Gaballo, Referente Fimmg Puglia per l’Emergenza Urgenza - non si può più parlare di emergenza estiva, ma di emergenza del 118».
In Puglia la pianta organica è composta di 525 medici per il 118, ma – secondo la Fimmg - la presenza reale in servizio «risulta più che dimezzata. Le condizioni di lavoro costringono i medici a continui spostamenti, compromettendo la copertura delle aree di intervento e creando un grave problema per il rispetto dei tempi di intervento. Questa situazione peggiora il servizio ai cittadini, ma anche le condizioni di lavoro dei medici del 118, per cui sempre più colleghi abbandonano. In assenza di chiari segnali il problema non sarà l’emergenza estiva ma la capacità di garantire il servizio tout court».
Un mese fa nella riunione del Comitato permanente della medicina generale la Regione ha condiviso con i sindacati la necessità di riorganizzare il servizio 118, a causa della carenza di personale. La situazione è particolarmente delicata in provincia di Foggia, dove peraltro si attende il boom di presenze legato al turismo e dove c’è un analogo problema che riguarda il personale del Pronto soccorso. «Attendiamo ormai da anni una razionalizzazione del sistema, oltre che un rinnovo dell’Accordo integrativo regionale per l’emergenza urgenza – conclude Gaballo -. Ma le soluzioni promesse non sono mai state messe in campo. Nemmeno questa volta alle intenzioni sono seguiti i fatti».