Quattro prescrizioni di Tac e Risonanze magnetiche su dieci non sono risultate appropriate. Lo ha accertato uno studio retrospettivo fatto da Aress Puglia su un campione di oltre 17.000 prescrizioni ospedaliere applicando un innovativo sistema basato sulla intelligenza artificiale (Ia) per valutarne la correttezza. Un algoritmo di Ia sviluppato in Puglia per migliorare la gestione delle prescrizioni mediche e l’appropriatezza degli esami diagnostici è stato testato sulle prescrizioni ospedaliere provenienti da aziende sanitarie locali e ospedali di Bari, Foggia e Lecce.
«I risultati ottenuti hanno rilevato che solo il 38,9% delle richieste rispetta pienamente i criteri di appropriatezza, mentre il 43% delle prescrizioni è risultata «generalmente inappropriata». In una seconda fase, un gruppo di esperti (radiologi e medici clinici) ha validato i risultati dell’algoritmo tramite revisione manuale a campione.
«Il sistema - spiega il direttore generale dell’Aress, Giovanni Migliore - ha dimostrato un elevato livello di affidabilità e precisione, rivelandosi uno strumento molto promettente per nei processi di governo clinico. Oltre a generare inutili esposizioni a radiazioni per i pazienti e allungare le liste d’attesa, le prescrizioni inappropriate rappresentano anche un danno economico per il sistema sanitario».
«Il prossimo passo - conclude Migliore - è ampliare lo studio per valutare la replicabilità del modello in contesti sanitari differenti e misurare la variabilità prescrittiva tra territori. L’obiettivo finale è applicarle l’algoritmo direttamente al momento della prescrizione, integrandola nei sistemi informatici clinici (Cup, software per medici di base e specialisti), offrendo un supporto decisionale immediato al prescrittore».