BARI - Michele Emiliano, tra una seduta di fisioterapia e l’altra, torna centrale nel dibattito politico nazionale e regionale: torna a parlare di alleanze per le prossime politiche, polemizzando con l’ex ministro Dario Franceschini, e dichiara la sua disponibilità a candidarsi al consiglio regionale per supportare la candidatura di Antonio Decaro come governatore («Siamo una cosa sola»), ormai lanciato verso la nomination che potrà ricevere solo uno scontato via libera formale dagli alleati.
«Non si può andare divisi, altrimenti la destra vincerebbe ancora prima di gareggiare. È una questione di tecnica elettorale»: Emiliano, intervistato dal Fatto quotidiano, ha smontato la tesi dell’ex segretario dem dario Franceschini che propugna un «liberi tutti» generale, con l’accortezza di cercare candidature unitarie negli uninominale, senza valutare l’effetto distorsivo nell’elettorato di partiti che si dichiarano distinti e distanti sui temi globali.
Il governatore però non ci sta, e considera la proposta del politico di Ferrara almeno bizzarra: «Talvolta i miei amici del fronte democratico mi sembrano un po' matti. Di fronte agli enormi problemi che abbiamo, dal lavoro e l'economia ai migranti, l'ultima cosa di cui preoccuparsi ora è chi sarà il nome per Palazzo Chigi. Quella sarà l'ultima cosa». E attacca ancora, ricordando come aveva chiesto ad Enrico Letta di fare sintesi con i grillini già alle politiche del 2022: «Non permetterò ai leader di correre separati. Serve un accordo sui collegi, altrimenti rivincerà Meloni»...
