Sabato 06 Settembre 2025 | 18:51

L'ira di Emiliano per l'appalto a sua insaputa all'azienda di famiglia: era già finita in un'indagine

 
Massimiliano Scagliarini

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Massimiliano Scagliarini

Puglia, il caso Emiliano Srl e gli arredi al Consiglio regionale: l’ira del presidente

I 41mila euro per i mobili nella nuova sede del Consiglio regionale. La Emiliano Arredamenti fattura 5 milioni. Fratelli d'Italia: la vicenda va chiarita

Venerdì 13 Settembre 2024, 06:00

BARI - Un appalto da 41mila euro è un’inezia per un’azienda che fattura (anno 2022) 5,6 milioni di euro. Anche questo spiega l’irritazione (ed è un eufemismo) con cui il governatore Michele Emiliano ha appreso da un articolo di giornale che la società che porta il suo nome quest’estate ha fornito arredi al Consiglio regionale: tavoli, sedie, divani, poltrone, mobili per allestire l’area relax e la biblioteca della sede di via Gentile.

Dal punto di vista formale non c’è alcuna irregolarità. Il governatore non ha niente a che fare con l’azienda, e il Consiglio regionale ha autonomia amministrativa rispetto alla giunta. In più è un appalto sotto soglia, che poteva anche essere affidato a trattativa diretta ma per il quale invece il Consiglio ha ha scelto di invitare tre imprese. Compresa la Emiliano Arredamenti di Capurso, l’unica a presentare un’offerta e - dunque - ad aggiudicarsi il contratto con un ribasso dell’1%. La ditta è inserita nell’albo dei fornitori di Empulia per la categoria merceologica degli arredamenti. La funzionaria responsabile del procedimento, calabrese di origine, ieri ha spiegato di non sapere della parentela e di aver rispettato tutte le procedure.

Ma questo non ha impedito a Emiliano (il presidente) di arrabbiarsi, in particolare con il fratello Alessandro. Che pur non avendo ruoli formali in azienda ne è considerato il referente. E che già, negli anni passati, ha dato qualche grattacapo al fratello maggiore per il suo (pur legittimo) attivismo imprenditoriale. Non è facile, del resto, muoversi in un settore in cui la Regione ha un peso non indifferente.

L’azienda fondata da Giovanni Emiliano, che conta una trentina di dipendenti, è oggi controllata (26% ciascuno) dai figli Alessandro e Simonetta, fratelli del governatore. Il resto delle quote è diviso equamente tra il cugino Antonello Lattarulo (che ne è presidente) e il cognato (marito di Simonetta) Raffaele Palumbo. L’azienda si occupa di forniture e allestimenti per attività commerciali, di frigoriferi industriali e di assistenza tecnica. Alcuni anni fa (la discovery è avvenuta con il deposito degli atti di un altro fascicolo di cui si è molto parlato a febbraio) ci fu un’inchiesta della Procura di Bari, nata da una lettera anonima, sul fatto che la Emiliano Arredamenti avesse realizzato le cucine di una società vincitrice di appalti pubblici: dalle indagini non emerse nulla di irregolare e il fascicolo fu archiviato, ma la cosa ha avuto una qualche eco nel sottobosco politico alla vigilia delle scorse elezioni. Ancora prima, nel 2016, Alessandro Emiliano era stato nominato responsabile strategie di mercato della Agronomia spa, che controllava la salentina Jentu (destinataria di contributi pubblici) e commercializzava insalate in busta: anche in quel caso il governatore non fu proprio contentissimo perché...

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