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Soldi al Festival Lgbtq, FdI Puglia: «Da 9 anni finanziamenti a Titti De Simone, abbiamo capito perché»

 
Redazione online

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Soldi al Festival Lgbtq, FdI Puglia: «Da 9 anni finanziamenti a Titti De Simone, abbiamo capito perché»

«Sia chiaro, i diritti degli LGBTQIA non sono in discussione, nessuno rivolti la ‘frittata’ tirando in ballo una presunta nostra omofobia»

Giovedì 14 Marzo 2024, 15:45

BARI - «Dal 1° luglio 2015 ci chiediamo: ma Titti De Simone, consigliere del presidente per l’attuazione del programma di governo regionale, esattamente cosa fa ogni giorno negli uffici della Presidenza della Regione per costare alle tasche dei pugliesi 65mila euro l’anno (certo lordi) e quindi da quasi nove anni per un costo complessivo di 585mila euro? Oggi l’abbiamo capito leggendo La Gazzetta del Mezzogiorno: difende i diritti LGBTQIA… soprattutto quelli della sua compagna che da tre anni organizza un Festival ad Ostuni, dal nome suggestivo Sherocco, fosse non altro perché è il titolo del suo libro. Insomma, tutta una questione di famiglia. E così a carico dei pugliesi non abbiamo solo l’indennità che Titti De Simone percepisce, ma anche altri 115mila euro fra Teatro Pubblico Pugliese e Pugliapromozione che percepisce la sua compagna». Comincia così la nota diffusa dai consiglieri regionali FdI Puglia sul caso della consigliera che ha ricevuto il contributo da 100mila euro dal Teatro pubblico pugliese, altri 15mila da Pugliapromozione, circa 8mila dal Comune di Ostuni per organizzare il festival.

«Sia chiaro, i diritti degli LGBTQIA non sono in discussione, nessuno rivolti la ‘frittata’ tirando in ballo una presunta nostra omofobia, anzi: noi siamo perché questi vengano riconosciuti a tutti, senza favoritismi, pregiudizi e strumentalizzazioni, quello che noi poniamo non è solo una questione di opportunità nel gestire il proprio ruolo di consigliere di Emiliano per favorire (e non poco) un proprio parente».

«Qui l’interrogativo è un altro: perché i pugliesi pagano 65mila euro all’anno a Titti De Simone, quali sono i risultati che i pugliesi hanno avuto dalla sua lunga attività regionale? O paghiamo i fedelissimi, gli emilianisti, che non avendo un lavoro (Titti De Simone non è l’unica) e non potendoli candidare tutti al Parlamento, dobbiamo mantenerli a spese dei pugliesi??? Ma a questo punto non sarebbe meglio dar loro il RED, del quale la De Simone è anche una delle più accanite sostenitrici!».

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