BARI - Anche i dem pugliesi protagonisti della manifestazione «Per un futuro più giusto. L’alternativa c’è», in programma oggi a piazza del Popolo a Roma e organizzata dal Partito democratico.
Dopo cinque anni, infatti, il Pd torna in piazza in una grande manifestazione nazionale che nelle intenzioni vuole rinsaldare i legami con il proprio «popolo», come ha detto Elly Schlein, dopo «le fratture e le ferite degli anni scorsi». Ma vuole anche gettare le fondamenta di quel campo largo, unica prospettiva per rendere praticabile l’alternativa al centrodestra. Oggi in piazza del Popolo a Roma, non ci saranno solo gli esponenti Dem, da Schlein a Stefano Bonaccini, ma anche quelli di M5s, guidati da Giuseppe Conte, e di Avs, l’alleanza di Sinistra italiana e dei Verdi. Non è un caso che tra gli interventi ci sarà quella della neosindaca di Foggia, Maria Aida Episcopo, capace di vincere tre settimane fa al primo turno grazie al campo largo; alleanza che si ripeterà anche in Abruzzo e in Sardegna. Mobilitati 175 pullman, 7 treni speciali e 150 volontari porteranno in piazza il nucleo della piattaforma del campo largo, a cominciare dalla «contro manovra» rispetto a quella del governo Meloni: difesa della sanità pubblica, lotta per salari dignitosi, giustizia climatica, giustizia sociale, difesa dell’unità del Paese di fronte all’autonomia differenziata del governo. Il recente accordo con l’Albania e la proposta di riforma costituzionale dell’esecutivo, daranno altri motivi per alzare la voce. Ma nella piattaforma della manifestazione c'è anche il tema complesso della pace, che per quanto riguarda la guerra in Ucraina ha diviso le scelte di Pd e M5s, mentre sul dramma in Medio Oriente vede i due partiti uniti nel chiedere una tregua umanitaria a Gaza.
«Sono migliaia - afferma il segretario del Pd pugliese Domenico De Santis - i dem pugliesi che parteciperanno, scendiamo in piazza per l’Europa che vogliamo, per una Italia più giusta e per un Sud che rigetta l’autonomia differenziata. Il Governo ha appena varato una legge di bilancio che aumenta le tasse, taglia i fondi alla sanità e frena l’economia». Non solo: «Il Sistema sanitario nazionale - rincara la dose De Santis - è messo in pericolo, i servizi essenziali vengono tagliati, sul salario minimo, sulla casa e sul carovita si continua a mandare la palla in tribuna con fantasiose e dannose riforme costituzionali».