BARI - La Regione Puglia potrà sbloccare i crediti fiscali «incagliati», in particolare quelli riferiti al Superbonus. Il Consiglio regionale, infatti, oggi ha approvato a maggioranza, con un solo voto contrario di Antonio Tutolo (Misto) la proposta di legge che ieri aveva incassato il via libera dalla commissione Bilancio. In sostanza, sulla falsa riga di quanto fatto già in Basilicata, la Regione Puglia, tramite i propri enti e società controllate, potrà acquisire i crediti di imposta vantati da imprese che hanno sede legale o operative sul territorio regionale.
La norma ha come obiettivo quello di aiutare le famiglie, i liberi professionisti e le imprese pugliesi in difficoltà a causa del blocco del meccanismo di cessione dei crediti fiscali da «bonus edilizi». Nel testo di legge è specificato che con questa iniziativa legislativa «la Regione, in considerazione delle gravi difficoltà affrontate in particolare dal settore delle imprese e al fine di scongiurare ricadute anche sul livello occupazionale del medesimo settore, promuove la circolazione dei crediti fiscali tramite l'acquisizione». Gli enti e le società controllate dalla Regione «possono acquisire i crediti di imposta - si legge - relativi agli interventi previsti dalle banche, ovvero dalle società appartenenti a un gruppo bancario iscritto all’albo, con cui abbiano stipulato un contratto di conto corrente, per un loro utilizzo diretto in compensazione nei limiti della capienza fiscale e contributiva propria, a condizioni di mercato e comunque a un prezzo inferiore al valore nominale del credito».
La Regione, attraverso l’istituzione di un’apposita piattaforma elettronica, potrà monitorare l’andamento degli interventi e dei crediti fiscali.
IL COMMENTO DI EMILIANO
La norma per sbloccare i crediti incagliati, approvata oggi in Consiglio regionale pugliese, è «una misura attesa e fortemente voluta da tutti gli operatori del settore e che farà ripartire i cantieri e le opere bloccate da troppo tempo sul territorio regionale», ha commentato il presidente Michele Emiliano. «Si tratta di una misura attraverso la quale ci incarichiamo di sostenere le imprese pugliesi che sono rimaste prigioniere dei crediti fiscali incagliati - ha commentato l’assessore allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci -. Con questo provvedimento, regolamentiamo - evitando speculazioni - la cessione di tutti crediti fiscali delle aziende.
«Le nostre scelte politiche, le nostre competenze, le nostre risorse economiche sono tutte orientate a sostenere il tessuto economico pugliese che abbiamo accompagnato e stiamo accompagnando in questa fase di trasformazione spesso turbolenta, convinti di proporci, in questa maniera, in un fattore imprescindibile per la buona crescita e il buono sviluppo della Puglia», dice il vicepresidente e assessore al Bilancio, Raffaele Piemontese.
LE REAZIONI
«L'approvazione da parte di tutto il Consiglio regionale, con il solo voto contrario del consigliere Tutolo, della proposta di legge sullo sblocco dei crediti incagliati rappresenta la testimonianza di come la Regione Puglia sia, in maniera concreta, al fianco delle famiglie, delle imprese e dei liberi professionisti. Abbiamo scritto una bella pagina di politica dei fatti». Così il capogruppo del Pd e primo firmatario della legge, Filippo Caracciolo. «Come avevamo auspicato nelle scorse settimane - afferma Caracciolo - la mia proposta di legge è stata discussa e approvata nel Consiglio regionale odierno. Con questo atto, nato grazie al lavoro sinergico di tutte le forze politiche e al prezioso contributo delle associazioni di categoria, si forniscono risposte concrete ai bisogni delle famiglie e delle imprese del settore edilizio messe in difficoltà dal blocco dei superbonus». «Grazie a questo provvedimento - spiega - gli enti e le società controllate della Regione Puglia possono acquisire i crediti di imposta relativi agli interventi previsti, dalle banche, ovvero dalle società appartenenti a un gruppo bancario iscritto all’albo, con cui abbiano stipulato un contratto di conto corrente, per un loro utilizzo diretto in compensazione nei limiti della capienza fiscale e contributiva propria, a condizioni di mercato e comunque a un prezzo inferiore al valore nominale del credito».
La legge approvata oggi dal Consiglio regionale della Puglia sullo sblocco dei crediti incagliati, in particolare quelli legati al Superbonus, potrebbe essere «una boccata di ossigeno per le imprese. Anche in questo caso però il tempo è nemico-amico, a seconda di come si riesce a metterla in piedi». Lo ha detto la presidente nazionale di Ance, Federica Brancaccio, a margine del convegno 'I ponti e le gallerie italiane del Pnrr' organizzato a Bari dalla Scuola di ingegneria e architettura.
«La cosa più semplice - ha aggiunto - sarebbe probabilmente comprare» i crediti incagliati «a valle delle banche, che già hanno fatto tutta l’istruttoria». Per Brancaccio questo è, infatti «è un acquisto sicuro e non speculativo. Ovviamente in quel caso le banche dovrebbero impegnarsi a ricomprare ciò che liberano dai cassetti fiscali».
«Altre Regioni hanno aperto la strada e noi l’abbiamo ripercorsa per dare una boccata d’ossigeno alle imprese e ai cittadini che sono gravemente in difficoltà a causa del blocco dei bonus edilizi: l’approvazione di oggi in Consiglio regionale della proposta di legge per l’acquisto, da parte della Regione, dei crediti incagliati è un segnale concreto e di buona politica». Lo dichiarano i consiglieri regionali di Forza Italia Paride Mazzotta, Massimiliano Di Cuia, Napoleone Cera e Paolo Dell’Erba. «Come è noto - dicono - avevamo depositato la proposta di legge a firma del collega Di Cuia a cui si sono aggiunte quelle di altri partiti e abbiamo convenuto di procedere con un solo testo condiviso per raggiungere celermente l’obiettivo. Con la proposta di legge in esame la Regione interviene, facendosi parte diligente e consentendo ai propri enti strumentali e agli enti partecipati di acquistare i crediti fiscali attraverso un meccanismo di compensazione con le somme di cui questi enti sono in debito con l'erario. Questo consentirà di sbloccare i cantieri sospesi e di salvare numerose imprese che oggi sono letteralmente in ginocchio. Si tratta di un meccanismo a costo zero per le casse pubbliche e, quindi, abbiamo dato risposte concrete ad un intero comparto e a tanti cittadini».
Fra le opere che in Italia rischiano di bloccarsi a causa della riprogrammazione del Pnrr ci sono «pezzi di intervento contro il dissesto idrogeologico. Questo perché sono stati riprogrammati anche circa due miliardi e mezzo, nel totale del Paese, che erano destinati a piccoli interventi sul dissesto idrogeologico». Lo ha detto la presidente nazionale di Ance, Federica Brancaccio, a margine del convegno 'I ponti e le gallerie italiane del Pnrr' organizzato a Bari dalla Scuola di ingegneria e architettura. Proprio sul fronte del dissesto idrogeologico, per Brancaccio «ci dovrebbe essere davvero un coordinamento nazionale. Gli interventi necessari sono purtroppo spersi in tanti rivoli sia di competenze, sia di fondi. Quindi una ricognizione dei fondi, e anche la possibilità di un coordinamento a livello centrale, sarebbe utile». Questo, ha concluso «senza togliere ai presidenti delle Regioni e ai sindaci la responsabilità dell’attuazione, perché chi sta sul territorio conosce i reali problemi».
«C'è un settore in affanno, con imprese che rischiano il fallimento, è quello edilizio per il blocco dei crediti incagliati a seguito del superbonus. Come Fratelli d’Italia abbiamo votato convintamente la proposta di legge sullo sblocco per sciogliere un’impasse che si protraeva, ormai, da troppo tempo. E lo abbiamo fatto anche con la sicurezza che non ci saranno problemi di impugnativa da parte del Governo perché la Regione Basilicata, su proposta di Fdi, ha fatto da apripista». Lo dichiarano i consiglieri regionali del gruppo di Fratelli d’Italia, il capogruppo Francesco Ventola, Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Renato Perrini e Michele Picaro. «Infatti, la legge approvata in Puglia - aggiungono - è né più né meno un copia-incolla. Ma non è questo il momento e chi lo fa sbaglia di appuntarsi medagliette da primogenitura, oggi tutti insieme abbiamo cercato di dare risposte a quella che è un’esigenza delle imprese pugliesi e sappiamo benissimo che, a fronte di circa 800 milioni di crediti incagliati, a disposizione ci sono solo 80/90 milioni di euro: è giusto, quindi, che si sappia che, forse, potrebbe essere meno del 10% la platea che ne potrebbe avere diritto. Quindi non dobbiamo crear un’aspettativa fantasiosa».
«Il Consiglio regionale pugliese ha approvato a larghissima maggioranza la legge promossa dal Pd, M5S, Con e Per la Puglia per sbloccare i crediti incagliati legati al Superbonus ed è una buona notizia per le famiglie e tutto il settore edile. Ringrazio tutte le forze politiche, anche quelle di opposizione per aver approvato la nostra legge». Così il segretario regionale del Pd, Domenico De Santis. «Questa legge non risolverà il problema di tutti i 780 milioni incagliati in Puglia - aggiunge - ma è una boccata d’ossigeno che riuscirà a liberare una parte dei crediti incagliati e dei cantieri fermi. Servirebbe un ripensamento del governo nazionale affinché non siano le famiglie e le imprese a pagare il blocco del superbonus in finanziaria». «Invito le forze di opposizione qui e di maggioranza a Roma ad accogliere l’invito delle imprese, di Confindustria e di Ance facendo cambiare idea al ministro Giorgetti e alla Meloni. Migliaia di aziende - conclude - rischiano di fallire con il blocco che hanno previsto in finanziaria».
«Ammontano a quasi 800 milioni, secondo Ance Puglia, i crediti incagliati sulle spalle di imprese e famiglie pugliesi. Un fardello che in tanti stanno portando a fatica e che a moltissimi rischia di spezzare le gambe. Se il Governo Meloni dovrà assumersi la responsabilità di aver generato tutto questo caos, non possiamo che fare un plauso al Pd Puglia e a tutta la maggioranza in Consiglio regionale pugliese che, al contrario, tende una mano a chi è in difficoltà approvando oggi una legge per assorbire parte di questi crediti». Lo sostengono in una nota congiunta, i deputati pugliesi del Pd Ubaldo Pagano, Marco Lacarra e Claudio Stefanazzi. «Sebbene - aggiungono - non si tratti purtroppo di una soluzione capace di eradicare completamente il problema, siamo più che soddisfatti di veder arrivare al traguardo una proposta su cui abbiamo lavorato in sinergia con i gruppi consiliari del Pd e della maggioranza. Permettere alla Regione, attraverso i suoi enti e le sue società, di acquistare i crediti edilizi incagliati darà sicuramente un grande sospiro di sollievo a centinaia e centinaia di famiglie e imprese sull'orlo del baratro. L’auspicio ora è che il Governo si faccia di nuovo carico già nella manovra di un problema potenzialmente esplosivo per la nostra economia».
«La proposta di legge approvata oggi, con un solo voto contrario, per lo sblocco dei crediti fiscali incagliati in seguito al blocco della cessione dei dei crediti d’imposta del superbonus, è importante per migliaia di imprese che si sono trovate all’improvviso senza liquidità». Così i consiglieri regionali del M5S Marco Galante, Rosa Barone, Cristian Casili e Grazia Di Bari. «Oggi - proseguono - abbiamo fatto un primo passo per venire incontro alle aziende a rischio chiusura, con la conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro. Un testo che nasce anche dalle interlocuzioni con le associazioni di categoria, con cui continueremo a confrontarci. Il tavolo tecnico previsto nel testo nasce per monitorare l'attuazione della legge e risolvere le criticità legate alla circolazione dei crediti fiscali. Il nostro impegno a tutti i livelli è quello di dare risposte immediate alle istanze che ci sono pervenute dal territorio e a tutte quelle imprese che in questi mesi hanno chiesto un intervento concreto per evitare il fallimento».