BARI - L’educazione finanziaria è fondamentale per una gestione consapevole dei propri averi ma anche per difendersi da abusi e truffe, ecco perché la Banca d’Italia, per il sesto anno consecutivo, entrerà nelle scuole pugliesi (primarie, secondarie di primo e secondo grado) sia attraverso la formazione dei docenti sia con laboratori e progetti dedicati alle nuove generazioni, come quello che prevede di inventare una banconota. Altre iniziative coinvolgeranno gli adulti, a incominciare dalle persone più fragili come gli anziani, i detenuti e i migranti. Il ricco calendario di impegni dell’Istituto in favore della società civile è stato presentato ieri nella sede barese della “banca delle banche”. A far gli onori di casa c’era il direttore della sede Sergio Magarelli che ha fatto presente come «educazione e istruzione non servono soltanto nei curricula scolastici ma servono per tutta la vita», soprattutto «in un Paese che si classifica agli ultimi posti» per queste competenze.
In Puglia quella tra Bankitalia e scuola è «un’alleanza consolidata - ha detto il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, Giuseppe Silipo - Le scuole di progetti ne fanno tanti, il pregio di alcuni è di essere strutturati e, avendo la Banca d’Italia proprio nella finalità istituzionale quello di promuovere l’educazione finanziaria, anche e soprattutto con i giovani, abbiamo il vantaggio di avere qui delle piattaforme consolidate». Silipo ha anche sottolineato che l’Italia sconta un ritardo circa la consapevolezza degli strumenti finanziari che è oggetto di studio statistico perché ne va del benessere collettivo, quindi scontiamo un gap nazionale, come Mezzogiorno rispetto al Nord e c’è un gap di preparazione anche tra uomini e donne.
Il vicedirettore della sede, Filiberto Morelli, ha spiegato tra l’altro che «per la prima volta parte il progetto “piccole imprese scelte grandi” dedicato ai piccoli imprenditori, che offrirà un approfondimento sui temi del rapporto con la banca, delle difficoltà finanziarie, della centrale rischi e della finanza per le Pmi». Circa i giovanissimi un’altra novità - ha detto - è che con l’Ivass-Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni si sta studiando come estendere l’educazione da quella finanziaria a quella assicurativa.
La referente del progetto per l’educazione finanziaria della sede barese di Banca d’Italia, Claudia Orlando, ha illustrato nel dettaglio i progetti che prenderanno l’avvio da questo ottobre fitto di iniziative. Per esempio, alle primarie e secondarie di I e II grado ci saranno laboratori didattici in forma ludica che consentiranno di comprendere concetti base come il reddito, il risparmio. Per il terzo triennio delle secondarie di II grado, nell’anno scolastico 2023-24, si svolgeranno dei Pcto-Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento che simuleranno un processo di lavoro nell’ambito di una delle tante funzioni della Banca d’Italia. «E siccome abbiamo a cuore anche gli adulti e quindi ci rivolgiamo a fasce di popolazione più vulnerabili - ha detto - abbiamo il progetto “le donne contano”, in favore delle cittadine che mediamente, ci dicono le statistiche, sono meno preparate a operare in fatto finanziario». Ancora, è in via di definizione un percorso di educazione finanziaria per i docenti neoassunti che svolgono l’anno di formazione e prova perché «l’idea è di creare un laboratorio formativo che permetta di agire già in questa fase per far comprendere l’interdisciplinarietà dell’educazione finanziaria affinché possano inserirla nel loro programmazione scolastico non solo nell’alveo naturale dell’educazione civica».
E poiché - come sottolineato dal direttore Magarelli - questo sforzo di formazione e informazione passa anche dal rapporto diretto con la popolazione, l’altra novità in vista è che è allo studio «la possibilità di aprire nella sede di Bari della Banca d’Italia un punto di ascolto aperto alla cittadinanza».
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