Bollini sui prodotti ribassati e grandi cartelloni appesi che informano sull'iniziativa. Con circa mille punti vendita (negozi, supermercati e farmacie) la Puglia (qui ne sono più di 900) e la Basilicata (qui meno di 80) da ieri hanno aderito al «Trimestre anti-inflazione», l’iniziativa promossa dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy per tutelare il potere d'acquisto dei cittadini e che, fino a fine anno, coinvolgerà i punti vendita aderenti con un paniere di prodotti a prezzi calmierati, facilmente riconoscibili con il logo di un carrello della spesa tricolore.
L’avvio dell’inziativa, però, è stato lento un po’ ovunque considerato anche il giorno festivo, con diversi esercizi non ancora pronti.
«In Italia sono oltre 23mila i punti vendita che proporranno a prezzi calmierati una vasta gamma di prodotti di largo consumo», sottolinea il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, che ha promosso l’iniziativa, sottolineando l’impegno «corale, di tutto il sistema Italia, per salvaguardare il potere d’acquisto degli italiani e fermare l’inflazione!».
In Puglia, come detto, i punti vendita che hanno aderito sono stati poco più di 900: spicca la provincia di Bari (222), il Salento (215) e la provincia di Taranto (151). In Basilicata, invece, 45 negozi hanno aderito nel Potentino e 32 nel Materano.
Ieri, nelle citta metropolitane le adesioni hanno sfiorato quota 7mila: 6.977, in base ai dati del Mimit, di cui quasi la metà si concentra nelle città di Roma (1.381) e Torino (1.074). Seguono Napoli (801) e Milano (741). Ma se i numeri segnalano un’alta adesione, la realtà del primo giorno del «carrello tricolore» evidenzia qualche ritardo. Andando a curiosare nei supermercati inseriti nell’elenco, sia a Roma che a Milano, capita infatti che non si trovino né cartelli né bollini sugli scaffali. I cittadini, che per lo più hanno saputo dell’iniziativa dalle televisioni, si sono presentati per approfittare degli sconti, ma a parecchi è capitato di rimanere delusi. «Sarà operativo probabilmente da domani, quando ci sarà una quantità di personale maggiore per potersi organizzare», è la spiegazione alla cassa di un supermercato di una catena discount e di altri market della capitale. In altri esercizi si attende che arrivi la cartellonistica dalla sede centrale: «ma in settimana - assicurano - saremo pronti». A qualcuno però è andata meglio: a Torino, in un grande supermercato, è tutto già pronto, con bollini sui prodotti ribassati e grandi cartelloni. Positiva la reazione dei clienti: «Potrebbe essere una cosa utile. Gli sconti fanno bene a tutti, pensionati e non», dice un giovane. Ma c’è anche chi è più cauto: «La grande distribuzione ci ha abituato a fare sconti più alti. Quindi solitamente ci sono prodotti in offerta molto più scontati», fa notare un altro. Al supermercato va anche il leader della Lega Matteo Salvini, che si mostra intento a comprare castagne sui social: «Niente pesche, ma tanta roba! Le domeniche belle all’Esselunga», scrive, e il riferimento è allo spot della pesca che tanto ha fatto discutere. Un utente si chiede: «Ma avrà approfittato anche lui del trimestre tricolore?». Mentre il leader di Azione, Carlo Calenda, gli risponde caustico su X: «Caro Matteo, non rompere le palle e vai a lavorare».