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«Più qualità nella spesa fa bene al Sud»

 
Mimmo Mazza

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Mimmo Mazza

Nuovo sindaco di Bari, il papabile è Melchiorre

Il senatore Melchiorre commenta il Decreto Sud

Domenica 10 Settembre 2023, 12:53

BARI - Filippo Melchiorre, barese, 57 anni, da poco meno di 12 mesi è senatore di Fratelli d’Italia. Vicepresidente della Commissione Finanze e tesoro e componente della bicamerale antimafia, commenta con la Gazzetta il decreto Sud approvato l’altro giorno dal governo su proposta del ministro Raffaele Fitto.

«Diciamolo chiaramente, il decreto per il Sud è una svolta per tutto il Mezzogiorno - dice Melchiorre - e che questo provvedimento porti la firma del governo guidato da Giorgia Meloni non può che essere motivo di orgoglio per tutta la classe dirigente di Fratelli d’Italia. Peraltro, lo avevamo detto in campagna elettorale che il Sud avrebbe rappresentato per l’Italia intera un’opportunità di crescita. Possiamo dire che stiamo mantenendo l’impegno preso. In concreto grazie a questo decreto riorganizziamo il Fondo di Sviluppo e Coesione ed istituiamo gli Accordi per la Coesione, mediante un nuovo strumento di collaborazione istituzionale tra i diversi livelli di governo. Questo consentirà di assicurare, finalmente, il pieno coordinamento delle politiche di coesione con il PNRR e di accelerare l’attuazione dei progetti. Ciò significa avere tempi certi per l’avvio degli interventi e modalità chiare e trasparenti per il superamento delle criticità attuative e dei ritardi. Poi, diamo nuovo impulso alla Strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne, rispondendo alle richieste di quei territori a rischio di spopolamento che necessitano di un presidio amministrativo forte. Prevediamo, inoltre, anche 2.200 nuove assunzioni a tempo indeterminato, principalmente in Comuni e Regioni, facendoci così carico delle richieste giunte dai territori impegnati nella realizzazione dei progetti e rafforzando la capacità amministrativa per l’attuazione delle politiche di coesione. Ma senza dubbio la norma principale di questo provvedimento riguarda l’istituzione della Zona Economica Speciale (Zes) unica per il Mezzogiorno».

Perché la Zes unica è una svolta epocale?
«Perché sarà possibile estendere a tutta l’area del meridione quelle misure di semplificazione, sburocratizzazione, agevolazione fiscale e incentivazione alle imprese oggi limitate alle attuali otto Zone Economiche Speciali costituite nelle sole aree retroportuali. Cosa significa questo? Che il Mezzogiorno potrà godere di semplificazioni amministrative, incentivi fiscali e sostegno alle infrastrutture, dando proprio alle infrastrutture del Mezzogiorno priorità nella programmazione delle risorse della coesione europee e nazionali. Tradotto in termini economici: per le imprese sarà più facile e conveniente investire nel Sud con l’effetto di aumentare la domanda di lavoro e quindi l’occupazione stessa. Altro che reddito di cittadinanza e assistenzialismo di Stato».
In Puglia c’è timore sull’uso dei fondi Fsc: cosa risponde?
«Sono timori del tutto infondati e generati da dichiarazioni prive di fondamento e da notizie di stampa non veritiere. Il ministro Fitto lo ha già ampiamente spiegato: il decreto Sud non modifica l’importo da destinare alle Regioni del Mezzogiorno, che resta invariato, ma piuttosto cambia il meccanismo di programmazione attraverso una gestione più centralizzata da parte del Ministero. Forse proprio questo non va giù al presidente Emiliano».

Proprio Emiliano parla di fregatura in arrivo: possibile?
«La tecnica del presidente Emiliano è sempre la stessa, ormai da anni: fare distrazione di massa, denigrare il lavoro altrui per spostare l'attenzione dalle proprie negligenze, inadempienze e mancanze. Teniamo conto che in questi venti anni di governo al Comune di Bari ed alla Regione Puglia Emiliano è stato attento più a costruire la propria carriera personale, a tessere improbabili alleanze, a fare campagna acquisti tra esponenti di centro destra che a governare la città e la Regione».
Il centrodestra è pronto a governare i comuni capoluoghi pugliesi?
«Mai come ora il centrodestra pugliese è forte, unito e compatto e può contare su una classe dirigente preparata e competente, forgiata da anni di “gavetta” che ci ha insegnato a non ripetere gli errori del passato. I pugliesi si fidano del centrodestra e sono scontenti di questi ultimi anni di governi di centrosinistra. Un anno fa anche la Puglia, scegliendo il governo Meloni, ha dimostrato di voler cambiare. Il centrodestra non deluderà i suoi elettori ed è pronto ad assumersi la sfida di governo, dalle città alla Regione, con serietà e determinazione affrontando i problemi di questo Paese. Come peraltro sta dimostrando la nostra premier Giorgia Meloni».

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