Sabato 06 Settembre 2025 | 11:15

Puglia, stop al fermo: torna il pesce fresco in Adriatico

 
Redazione online

Reporter:

Redazione online

Puglia, stop al fermo: torna il pesce fresco in Adriatico

Finito il blocco che era scattato il 29 luglio scorso interessando le marinerie da Manfredonia a Bari

Sabato 09 Settembre 2023, 12:56

ROMA - Torna il pesce fresco a tavola in Adriatico con la fine del fermo pesca nel tratto di costa da Trieste ad Ancona e da Manfredonia a Bari. A darne notizia è Coldiretti Impresapesca nell’annunciare la fine del blocco che era scattato il 29 luglio scorso interessando le marinerie delle regioni del Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Marche e Puglia. Restano, invece, fermi in porto i pescherecci nella fascia di costa da San Benedetto e Termoli e da Brindisi a Reggio Calabria.

«Il fermo cade quest’anno in un momento difficile - denuncia Coldiretti Impresapesca - con la spada di Damocle delle nuove linee di indirizzo della Commissione Ue che pende sulla Flotta Italia. La misura più dirompente è il divieto del sistema di pesca a strascico. Ma le nuove linee prevedono anche la restrizione delle aree di pesca con tagli fino al 30% di quelle attuali - sottolinea Coldiretti Impresapesca - con scadenze ravvicinate nel 2024, 2027 per concludersi nel 2030. Senza dimenticare l’invasione del granchio blu che sta danneggiando gravemente le attività di acquacoltura lungo tutta la Penisola».

«Resta poi il problema che - spiega Coldiretti Impresapesca - l'assetto del fermo pesca 2023 non in tutti gli areali risponde ancora alle esigenze delle aziende né a quelle di sostenibilità delle principali specie target della pesca nazionale, tanto che lo stato di alcune risorse che il fermo vorrebbe tutelare, in una delicata fase di vita, nei 38 anni di fermo pesca non è gran che migliorato nonostante gli sforzi e le restrizioni messe in atto dalla flotta nazionale che ha visto una contrazione perdendo circa il 33% delle unità da pesca e 18000 posti di lavoro. Il fermo - conclude Coldiretti Impresapesca - non deve essere una mera restrizione dei tempi di pesca, misure già abusate dai regolamenti comunitari, ma deve avere come obiettivo quello di tutelare le risorse target nelle fasi biologiche più importanti quali la nascita e l’accrescimento dei giovanili, una fase di tutela che non può essere disgiunta dalla attenzione alla sostenibilità economica delle imprese di pesca».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)