BARLETTA - «Prima di partire, per favore, andate a donare sangue. Salverete tante vite umane e avrete un quadro chiaro della vostra condizione». Risponde così al telefono Raffaele Romeo, biologo 64enne nativo di Minervino ma da sempre a Corato, presidente dal 2021 delle donatrici e donatori di sangue dell'Avis, Associazione volontari italiani sangue.
Romeo che coordina ben 57mila donatori suddivisi in 129 sezioni (122 comunali, 6 provinciali e 1 regionale) gira in lungo e in largo la Puglia e non solo per diffondere la cultura della donazione in costante dialogo con Luigi Bruno (ex presidente regionale) ed Egidio Conte, componenti pugliesi del Consiglio nazionale, e l'avvocato barlettano Michele Tedeschi membro del Giurì nazionale.
Presidente Romeo anche il 2023 segna una emergenza sangue. Perché ogni estate il tema si ripropone?
«In realtà rispetto al 2022 anno in cui “l'emergenza” è iniziata a maggio, nel 2023 siamo in sofferenza “solo” dal mese di luglio ed abbiamo carenza essenzialmente di 0+ e 0-. Le motivazioni sono sempre le stesse, ferie del personale già di per sè carente, il caldo, ma essenzialmente una mancanza di preventiva organizzazione. Cosa voglio dire: se alcuni gruppi di sangue iniziano a scarseggiare dal mese precedente, come associazione dovremmo essere allertate a tempo utile per convogliare donatori di qui specifici gruppi le cui scorte iniziano a mancare, in particolare dello 0+ e dello 0-».
Che cosa accade per effetto della mancanza di scorte?
«Avviene che magari vengono interrotti interventi programmati dando priorità alle emergenze ed ai pazienti cronici come i pazienti talassemici».
L'Avis come si sta organizzando per contribuire a ridimensionare l’emergenza?
«Abbiamo fatto a tutti i livelli, comunali, provinciali e regionale, interventi di sensibilizzazione affinché i nostri donatori andassero a donare prima di andare in vacanza. I risultati, grazie alla sensibilità dei nostri donatori, come ho precedentemente riportato sono molto buoni».
Donare sangue salva vite umane. Quali sono invece i benefici per chi dona?
«Essenzialmente un controllo personale sul proprio stato di salute avvalorato dagli esami che si riceve dopo la donazione».
L’Avis punta molto sui giovani: come rispondono in questi momenti così delicati?
«I nostri ragazzi sono sempre particolarmente attenti in generale ed in particolari situazioni di emergenza. Abbiamo dei ragazzi consapevoli, motivati e socialmente attenti. Il nostro compito è quello di ampliare le loro motivazioni con un maggiore e diretto coinvolgimento nelle attività associative».
A livello organizzativo come dialogate con le autorità sanitarie coinvolte nella raccolta?
«Con il direttore dell'SRC Angelo Ostuni c'è un costante e proficuo confronto. Con i Capi Dipartimento dei SIT c'è confronto e collaborazione. In generale la collaborazione è a 360 gradi, occorre migliorare la programmazione preventiva e smussare qualche occasionale situazione di incomprensione».
Un suo personale appello a chi non si è mai avvicinato alla donazione e quali le iniziative targate 2023?
«Dare una parte di sè per salvare una vita è un “dovere” civico con la consapevolezza di essere parte attiva della nostra società, per cui chiedo a tutti coloro che possono donare di avvicinarsi a questo grande gesto volontario, anonimo e gratuito eppure preziosissimo per salvare vite. Per il 2023 in collaborazione con Avis Nazionale, la Puglia, insieme alla Lombardia e all’Emilia-Romagna darà seguito ad un ambizioso progetto di Tele Medicina con lo scopo di fare una indagine epidemiologica sulle malattie geneticamente trasmesse. Un progetto ambizioso e di rilevanza nazionale che ci può permettere di fare medicina preventiva e magari salvare qualche vita umana».