BARI - Fino a che non sarà accertato se l’ex capo del Personale dell’Arpal, Luigi Mazzei, potesse o meno svolgere un ruolo che è precluso per legge ai dirigenti di partito, «i concorsi espletati o espletandi a partire da settembre sono sub-iudice». Il commissario straordinario dell’Arpal, Silvia Pellegrini, lo ha detto senza giri di parole: dopo che il Dipartimento della Funzione pubblica ha confermato l’ovvio (cioè che Puglia Popolare, la lista fondata dall’ex direttore generale Massimo Cassano, deve essere considerato un partito), e dopo che la stessa Pellegrini ha rimesso Mazzei nel ruolo per cui era stato assunto, resta da stabilire se Mazzei, (ex?) coordinatore provinciale di Puglia Popolare in Salento, abbia o meno violato un divieto «che comporta la nullità degli atti». Una verifica che l’Arpal ha demandato alla Finanza.
L’audizione in Seconda commissione chiesta dai consiglieri Fabiano Amati e Fabio Romito è dunque servita a fare chiarezza su una situazione divenuta imbarazzante, con concorsi Arpal gestiti da dirigenti di partito e vinti da iscritti del partito...
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