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Inail, in Puglia nel 2022 ben 74 infortuni mortali, ma sono meno del 2021

 
Redazione online

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L’occupazione di domani? Settimana corta e lavoro di «cura» per tutti

Nove casi hanno riguardato le donne (più 28,57%), 65 gli uomini (meno 26,97%). La provincia più esposta è stata Foggia con 25 casi, seguita da Bari (20), Taranto (12), Lecce (9), Barletta-Andria-Trani (5) e Brindisi (3)

Mercoledì 17 Maggio 2023, 14:04

15:07

Nel corso del 2022 sono state 74 le denunce di infortunio sul lavoro mortale in Puglia, in diminuzione del 22,92% rispetto al 2021. Nove casi hanno riguardato le donne (più 28,57%), 65 gli uomini (meno 26,97%). La provincia più esposta è stata Foggia con 25 casi, seguita da Bari (20), Taranto (12), Lecce (9), Barletta-Andria-Trani (5) e Brindisi (3). A rivelarlo è lo studio «Il fenomeno infortunistico e tecnopatico in Puglia» effettuato da Inail e diffuso in occasione del Forum della prevenzione organizzato a Bari.

I settori più colpiti sono stati la gestione dell’agricoltura (15 incidenti mortali nel 2022), e poi costruzioni (9), trasporti e logistica (8), ristorazione e sanità (2). Quanto alle denunce per infortuni non mortali, nel 2022 sono state 29.401, il dato è in discesa rispetto al periodo pre Covid (2019), quando il totale era stato di oltre 30mila. In questo caso la maggior parte delle denunce riguarda uomini (18.737 nel 2022), mentre quelle legate all’occupazione femminile sono 10.664, il 27,62% in più rispetto al 2021. Dallo studio emerge che la provincia con più casi è quella di Bari (10.770 denunce nel 2022), seguita da Lecce (4.938), Foggia (4.336), Taranto (3.948), Brindisi (3.095) e Barletta-Andria-Trani (2.314). I settori più esposti sono agricoltura (550 denunce nel 2022, il più 144,44% rispetto all’anno prima), trasporti e logistica (2.958, più 108,31%), alloggio e ristorazione (1.108, più 94,39%), costruzioni (1.703, più 40,40%). Calano invece i casi nella gestione dell’agricoltura (2.082, meno 6,56%) e nella sanità (2.492, meno 0,60%). Quanto infine alle denunce per malattie professionali, in Puglia sono state 4.817 nel 2022, le città che registrano il maggior incremento sono Lecce (più 23,35%) e Taranto (più 15,42%).

«I dati nazionali del primo trimestre del 2023 registrano una diminuzione degli infortuni sul lavoro. Il fenomeno è dovuto alla fine della pandemia». Lo ha detto Andrea Tardiola, direttore generale Inail, a margine del Forum della prevenzione in corso a Bari. «Lo scorso anno si registravano ancora numerosi casi legati al Covid, ovvero contagi in circostanze lavorative - ha aggiunto -. Quest’anno il dato si sta sgonfiando». Tardiola ha però evidenziato che «resta lo zoccolo duro che ci trasciniamo da dieci anni, ovvero un numero elevato di infortuni mortali, circa mille all’anno, per la statistica tre al giorno». «Gi infortuni più drammatici - ha precisato - sono concentrati in un numero limitato di aziende piccole e piccolissime. Occorre quindi far crescere una diffusa cultura della sicurezza».

«In Puglia l’area più sensibile al fenomeno degli infortuni sul lavoro è quella di Taranto, legata all’ex Ilva che da sempre pone problemi di equilibrio fra sicurezza, lavoro e salute». Lo ha detto Andrea Tardiola, direttore generale Inail, a margine del Forum della prevenzione in corso a Bari. «Taranto - ha aggiunto - nell’arco di 50 anni ha registrato decine di incidenti mortali sul lavoro e casi di malattie professionali». Per Tardiola «la Puglia presenta anche caratteristiche di filiera economica, come l’agricoltura, che è un settore particolarmente esposto al rischio infortunistico». La regione è però «un laboratorio di innovazione interessante». Proprio in Puglia, ha detto Tardiola, «è stata progettata la app ScacciaRischi, scaricabile sugli app store per cellulari, che usando le tecniche del gaming educa ragazzi e i bambini a riconoscere i rischi di ambiente domestico. E’ una sorta di palestra ed è stata premiata sia dal Forum Pa a Roma sia dal Politecnico di Milano».

«Il lavoro nero espone di più i lavoratori al rischio di infortuni. Noi quei dati non li leggiamo, li possiamo solo stimare scoprendo che il tasso infortunistico regionalizzato in settori come l’edilizia è più alto al Centro-Nord rispetto al Sud». Lo ha detto Andrea Tardiola, direttore generale Inail, a margine del Forum della prevenzione in corso a Bari.
«Questo significa che al Sud c'è una maggiore diffusione di lavoro informale che nasconde molti infortuni - ha aggiunto - e che i casi, soprattutto quelli non mortali, sono sottostimati». Tardiola ha inoltre chiarito che «il lavoro precario e quello meno strutturato, anche se formale, comporta comunque maggiori rischi a causa del minore investimento sulla formazione».

«I settori più esposti agli infortuni sul lavoro in Italia sono quelli più tradizionali, come costruzioni e agricoltura. Ma anche quelli nei quali si movimentano carichi pesanti, come la logistica». Lo ha detto Andrea Tardiola, direttore generale Inail, a margine del Forum della prevenzione in corso a Bari.

«Sono anche significativi gli incidenti, anche gravi, in itinere - ha aggiunto -. Sono legati al mondo dei trasporti o alla necessità di spostarsi da casa ai luoghi di lavoro». Per Tardiola il dato più drammatico riguarda però l’edilizia: «Il numero è costante da sempre - ha denunciato -. Cadere dall’alto o rimanere schiacciati da un peso è una dinamica che accadeva cento anni fa, rispetto alla quale questo Paese ha sviluppato qualsiasi tipo di dispositivo di protezione e di sicurezza». "Questo - ha chiarito - vuol dire che occorre operare con iniziative di educazione, in favore di aziende e lavoratori, per spingere ad adottare questi dispositivi di protezione». Tardiola invita a «evitare comportamenti scorretti a causa dei quali si presume che la grande esperienza maturata in tanti anni di lavoro sia un fattore di protezione».

CAPONE: ESCALATION PREOCCUPANTE

«Grande è la preoccupazione per l'escalation di infortuni sul lavoro, anche qui, in Puglia». Così la presidente del Consiglio regionale della Puglia, Loredana Capone, questa mattina all’Hotel Excelsior di Bari per la tappa pugliese del «Forum della Prevenzione», l’evento promosso dalla direzione regionale Inail Puglia dal quale è emerso che nel 2022 nella regione ci sono stati 74 infortuni mortali sul lavoro, 23 dei quali 'in itinerè, ovvero durante lo spostamento del lavoratore.
«Siamo la settima regione per morti sul lavoro con 51 vittime solo nel 2022 - ha detto la presidente - siamo la regione che, sempre nel 2022, ha registrato 80 infortuni al giorno con un amento del 18,5% rispetto all’anno precedente.

Ciò significa che l'impegno profuso nel corso di questi anni, a partire dal tavolo permanente avviato proprio dal Consiglio regionale con gli assessori allo Sviluppo economico e alla Formazione e Lavoro, i presidenti delle commissioni consiliari competenti e i capigruppo, il direttore del dipartimento Salute, i direttori Inps e Inail, lo Spesal regionale, e tutte le organizzazioni sindacali e di categoria, non solo deve continuare ma deve essere implementato. Non possiamo farlo da soli - ha aggiunto - abbiamo bisogno di aumentare i controlli ispettivi. Per farlo, abbiamo bisogno di più personale. Non possono esserci ancora lavoratori di serie A e lavoratori di serie B con questi ultimi che, purtroppo, subiscono le scelte scellerate di aziende che sono molto più interessate al profitto che al benessere dei lavoratori. Alla luce di tutto questo preoccupa particolarmente l'evoluzione della disciplina sugli appalti. In sostanza si torna ai subappalti incontrollati».

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