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In Puglia non sono previste risorse per riassumere 100 navigator

 
Redazione online

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La Regione lavora per verificare margini di un loro reimpiego

Mercoledì 15 Marzo 2023, 16:19

BARI - Non sono previste risorse per riassumere i navigator in Puglia: è quanto emerso oggi durante le audizioni nella quinta commissione del Consiglio regionale. In Puglia i navigator sono un centinaio e dal primo novembre sono in disoccupazione.
Su richiesta del consigliere del M5s Cristian Casili è stato ascoltato l’assessore regionale al Lavoro e alla formazione Sebastiano Leo, il quale ha spiegato che la vicenda dei navigator va affrontata a livello nazionale con il coinvolgimento dei ministeri del Lavoro e delle Imprese.

L'assessore ha aggiunto che non sono previste risorse da destinare all’assunzione a tempo o con contratti di lavoro coordinato e continuativo, resta però l’impegno di chiedere un tavolo a cui siederanno i sindacati confederati, dove parteciperanno gli assessorati alle politiche del lavoro e allo sviluppo economico per vedere se ci sono margini per un loro reimpiego.

LE PAROLE DI CASILI (M5S)

«Dobbiamo fare in modo che l'esperienza dei navigator non vada persa, ma venga incanalata per lo sviluppo delle politiche attive del lavoro. In questa direzione va l’impegno politico che abbiamo preso nei mesi scorsi insieme al presidente Emiliano, ovvero dare vita a una misura pilota in questa regione che punti alla maggiore promozione delle politiche attive del lavoro, per cui a breve avvieremo incontri con gli assessori competenti. Ringrazio l'assessore Leo che oggi in commissione ha già dato la disponibilità a dialogare su questo, per capire quali possano essere le azioni che la Regione da mettere in campo per dimostrare una discontinuità rispetto alle scelte del Governo nazionale».

Lo dichiara il vicepresidente del Consiglio regionale Cristian Casili (M5S) in merito all’audizione sul futuro di circa 100 navigator in Puglia. «Si tratta di una platea di oltre cento persone - dichiara Casili - formate e preparate sulle politiche attive del lavoro, che meritano risposte precise dalla politica tutta, senza distinzione di partiti. I loro contratti, in seguito a diverse proroghe, sono scaduti lo scorso 31 ottobre e questa vertenza non può essere ignorata. Parliamo di professionisti che hanno vinto un concorso nel luglio 2019, laureati con una media del 107, che hanno dimostrato di avere competenze nel gestire la platea di persone che deve essere accompagnata in un percorso di formazione per riqualificarsi o entrare nel mondo del lavoro».

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