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Atti Corecom e Consiglio Puglia redatti da privati, inchiesta archiviata

 
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Il procedimento a carico di 12 persone indagate con l’accusa di concorso in falso ideologico commesso da pubblico ufficiale in atto pubblico

Mercoledì 25 Gennaio 2023, 13:12

Il gip del Tribunale di Bari Angelo Salerno ha disposto l’archiviazione del procedimento a carico di 12 persone indagate con l’accusa di concorso in falso ideologico commesso da pubblico ufficiale in atto pubblico, accogliendo così la richiesta del pm Michele Ruggiero. Il caso è quello degli atti pubblici del Comitato regionale per le telecomunicazioni (Corecom) e del Consiglio regionale della Puglia che, secondo le indagini condotte dalla guardia di finanza e coordinate dalla Procura di Bari, sarebbero stati redatti dalla società Cles, ovvero da «soggetti privati estranei alla pubblica amministrazione».
Il gip ha rilevato l’"insufficienza degli elementi probatori a sostenere una ragionevole previsione di condanna» per Domenica Gattulli (segretaria generale del Consiglio regionale), Angelica Brandi e Giuseppe Musicco (rispettivamente dirigenti della sezione Risorse umane e di quella Studio e supporto alla legislazione), Michele Chieco (funzionario responsabile dei rapporti di collaborazione fra il Consiglio e l’università), Lorena Saracino e Francesco Plantamura (rispettivamente presidente e direttore del Corecom), Pasquale Carulli (esperto legale senior di Cles), Marco Magistrale, Flavia Severino Ulloa e Fabio Valenzano ( esperti contabili juniores dell’azienda), Angela Vicenti e Rosa De Florio.
Fra i documenti contestati dalla Procura c'erano diversi atti amministrativi risalenti a un periodo compreso fra giugno 2019 e ottobre 2020. Nella sua richiesta di archiviazione il pm aveva evidenziato come «a un’attenta valutazione delle deduzioni difensive e e degli interrogatori» non ci fossero i presupposti per «formulare una ragionevole previsione di condanna nei confronti degli indagati».

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