Il banco (dei farmaci) piange. La Federfarma parla di «tempesta perfetta», una locuzione forse abusata, ma calzante per inquadrare il fenomeno della carenza di medicinali, ormai diffuso da molte settimane. I baresi se ne saranno accorti: scarseggiano (perché arrivano a intermittenza o mancano proprio) alcuni antibiotici, antinfiammatori, antidiabetici e anche fluidificanti o sedativi della tosse (e pure pasticche per il mal di gola, a dirla tutta). In alcuni casi, servono per curare il Covid, che al momento è contrastato efficacemente grazie al vaccino e a principi attivi come l’ibuprofene (per fortuna ci sono alternative all’introvabile Brufen 600, ad esempio), mentre per i casi più gravi ci sono antivirali e monoclonali a bizzeffe, con sullo sfondo addirittura il rischio di tenerseli sul groppone perché scaduti). Altri prodotti sono indicati per difendersi dai batteri (l’Augmentin è ricercato numero uno)...
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