La candidatura è sostenuta da un video, una relazione esplicativa ed una raccolta di firme effettuata nelle scuole brindisine. In questi allegati sono meglio descritti la storia e il ruolo del porto di Brindisi, a partire dalla cosiddetta pace brindisina, atto con il quale si riconciliarono proprio a Brindisi nel 40 a.C. Ottaviano e Marco Antonio. Si sottolinea il ruolo svolto durante le crociate, quando da Brindisi partivano anche molti pellegrini per la Terrasanta e Brindisi svolgeva un ruolo di ospitalità e accoglienza: fra questi ricordiamo San Francesco d’Assisi.
Per la sua posizione geografica, strategica nel Mediterraneo, il porto di Brindisi è da sempre stato luogo fondamentale di confronto fra popoli, culture, credi diversi; per questo naturalmente aperto e vitale, mai ostile. Queste considerazioni sono state di nuovo e compiutamente da Papa Benedetto XVI, durante la sua visita pastorale a Brindisi nel giugno dello scorso anno, con riflessioni che sono parte integrante della richiesta di candidatura che si invia alla sede parigina dell’Unesco.
« …chiamata a proiettarsi al di là del Mare Adriatico per comunicare con altre città ed altri popoli, … Brindisi, un tempo luogo d’imbarco verso l’Oriente per commercianti, legionari, studiosi e pellegrini, resta una porta aperta sul mare. Negli ultimi anni, i giornali e la televisione hanno mostrato le immagini di profughi sbarcati a Brindisi dalla Croazia e dal Montenegro, dall’Albania e dalla Macedonia. È doveroso ricordare con gratitudine gli sforzi che sono stati compiuti».