Il tema dell’utilizzo del campo 'Rinaldi-Croci Nord’di Foggia, chiesto dal Foggia Calcio al Comune per permettere alla squadra di allenarsi in città, è finito oggi davanti ai giudici della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Bari. La società rossonera è in amministrazione giudiziaria da maggio, a causa delle minacce mafiose subite negli anni scorsi dal presidente Nicola Canonico, dai dirigenti e dai calciatori, e da quest’estate si allena in un centro sportivo di Trinitapoli (Barletta-Andria-Trani), a circa 60 chilometri dalla città.
Ad agosto il club aveva chiesto al Comune di poter utilizzare i campi del 'Croci Nord’per gli allenamenti, ma le richieste sono state finora respinte. Per questo, oggi, le parti ne hanno discusso in Tribunale alla presenza della sindaca, Maria Aida Episcopo, del presidente Nicola Canonico (avvocato Michele Laforgia), dell’amministratore giudiziario Vincenzo Chionna e del Procuratore di Bari, Roberto Rossi. La vicenda, in ogni caso, non è stata risolta.
Nei giorni scorsi, il Comune aveva affidato all’Heraclea (squadra di Serie D della città di Candela) la gestione dello storico stadio 'Pino Zaccherià di Foggia, da sempre casa dei rossoneri. La società degli imprenditori Gennaro Casillo e Giuseppe De Vitto si era aggiudicata il bando e, fino al termine della stagione 2026/27, verserà al Comune 24mila euro (mille euro al mese) per la gestione dello stadio foggiano. In cui il Foggia, in ogni caso, continuerà a disputare le partite interne.