Per chiudere il caso della laurea taroccata con cui ha vinto il concorso da dirigente in Aeroporti di Puglia, Carmela Fiorella ha proposto di fare volontariato in una associazione di Barletta. È la messa alla prova, il meccanismo previsto dalla legge che la riforma Cartabia ha allargato anche ad accuse un po’ più gravi come la truffa aggravata. Cioè quella che la Procura di Bari, con il pm Baldo Pisani, ha contestato alla 38enne moglie del consigliere regionale pd Filippo Caracciolo insieme alle ipotesi di falso ideologico e materiale.
Il fascicolo giudiziario è nato dopo l’articolo della «Gazzetta» del 16 aprile in cui sono state raccontate le stranezze nella pergamena e nel curriculum presentato dalla Fiorella, che infatti si è dimessa dall’incarico di dirigente la mattina stessa della pubblicazione dell’articolo. Creando maldestramente con Photoshop una laurea magistrale con 110 e lode in Economia (ha modificato quella vera in Scienze delle amministrazioni, che non le avrebbe consentito di partecipare al concorso per dirigente del personale) Fiorella avrebbe raggirato non solo Aeroporti ma anche Acquedotto Pugliese, dove era stata nominata in consiglio di amministrazione su indicazione della Regione. Era falso anche il master di secondo livello in gestione del personale (ne ha uno di primo livello) e l’esperienza da dirigente in Adecco (dove era un’impiegata). Una verifica che richiedeva mezza giornata, e che non è stata fatta nonostante la stessa commissione del concorso avesse molti dubbi sulla idoneità dell’(unica) candidata a ricoprire quel posto..
Le indagini sono state chiuse a metà luglio. I carabinieri della sezione di polizia giudiziaria hanno accertato che dalla falsificazione è conseguita una truffa sia ad Aeroporti che all’Acquedotto (tratte in inganno dai titoli di studio falsa), ma anche alla stessa Università di Bari che pure ha tutelato Fiorella in ogni modo fino a negare alla «Gazzetta» la copia del certificato di laurea (alla fine è stata costretta a consegnarlo dal ministero dell’Università e dall’Autorità garante per la privacy). Reati che, se confermati da una sentenza, possono portare con sè conseguenze molto gravi sul piano personale, come il divieto di partecipare ai concorsi pubblici.
Negli scorsi giorni la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio di Fiorella, ma l’udienza preliminare non è ancora stata fissata. La difesa della 38enne (avvocato Vincenzo Papeo di Barletta) nel frattempo ha avanzato istanza di messa alla prova, allegando una proposta di lavori socialmente utili in una cooperativa di Barletta.
La Procura ha già dato parere positivo. A valutare la congruità della proposta rispetto ai reati contestati dovrà essere il giudice dell’udienza preliminare, sulla base del programma di trattamento che dovrà essere predisposto dall’Ufficio esecuzione penale esterna del Tribunale. L’imputato è chiamato a fare volontariato, ma anche a risarcire il danno: nei confronti di Aeroporti di Puglia e degli altri danneggiati è stata avanzata una proposta da 5mila euro, che però la società pubblica guidata da Antonio Vasile ha rigettato ritenendola non congrua. Aeroporti ha infatti valutato il danno causato da Fiorella, sulla base di una consulenza, in 40mila euro.
Se il giudice riterrà di poter accogliere la proposta, verrà emesso un decreto di sospensione del procedimento. Al termine del programma di trattamento verrà disposta l’estinzione del reato.