Il centrodestra vince (nettamente) quando aggrega oltre lo schema tradizionale, includendo anche le forze riformiste. Questo schema è stato sperimentato a Brindisi con la proposta di Pino Marchionna e ora in Basilicata con il bis di Vito Bardi. Mauro D’Attis, coordinatore regionale di Fi e king maker dell’operazione brindisina spiega alla Gazzetta che questo percorso può proseguire anche nelle prossime comunali
D’Attis, la scelta di ricandidare Bardi è stata premiata, dopo i dissidi iniziali.
«È stata un orientamento fortemente difeso da Antonio Tajani e Maurizio Gasparri, che ha avuto momenti di dialettica forte nella coalizione. Si è però dimostrato il valore della continuità. Bardi è una persona per bene di alto profilo, ha vinto anche perché era un buon candidato, non solo per le liste».
Il centrodestra può essere interlocutore naturale dei riformisti del Terzo polo? L’alleanza di Brindisi ha aperto una strada per attualizzare l’intuizione di «oltre il Polo», già codificata da Giuseppe Tatarella?
«Mi è sembrato di rivedere a Potenza le immagini delle comunali di Brindisi: un anno fa presentammo Marchionna all’Andromeda a Brindisi, con Gasparri, Roberto Marti e Marcello Gemmato. Con noi intervenne Fabiano Amati di Azione. Tutto funzionò con il riformista Marchionna. Riuscimmo ad unire, come adesso, un campo veramente largo: il centrodestra con chi è alternativo alla sinistra e al populismo dei grillini».
Un modello?
«Sì, si può e si deve fare una riflessione. Anche per le comunali di Bari e per le altre elezioni amministrative in Puglia. Azione e Italia Viva pugliesi dovrebbero ragionare da subito con noi sul da farsi, per dare al territorio una prospettiva popolare e riformista, in alternativa al mal governo di Emiliano».
Chi fa il primo passo?
«Mi rendo disponibile, insieme agli altri leader pugliesi, a creare questo dialogo necessario per rilanciare le nostre comunità».
Forza Italia seconda lista della coalizione lucana. Un segnale atteso?
«Non siamo sorpresi. Abbiamo risconti di nuove adesioni, molti chiedono come poterci votare alle Europee. Sono fiducioso per il voto di giugno».
Il centro moderato ha un radicamento antico. L’eredità di Berlusconi si è confermata viva e consolidata?
«Il berlusconismo è sopravvissuto al leader. La gente sceglie una vera forza popolare perché ci riconosce come forza responsabile e di governo in Italia e in Europa».
Verso le europee, la linea Tajani?
«La proposta del nostro leader è di valorizzare il centro di gravità permanente che rappresenta Fi, un “partito rassicurante” come ha spiegato Tajani. Da qui l’appello ai civici».
Il civismo sano?
«Certo. Sindaci, assessori e consiglieri regionali che hanno fatto un percorso civico, con Fi possono avere una prospettiva in una forza strutturata da Bari a Roma a Bruxelles. Noi spalancheremo le porte a nuove adesioni».
I candidati pugliesi per l’Ue Paolo Dell’Erba, Marcello Vernola e Laura De Mola?
«Sono di grande profilo con esperienza politica sul territorio. La Puglia darà un grande contributo al successo azzurro e Antonio Tajani».