MELFI - «La nostra visione avanguardista come Regione, sta andando oltre e sta investendo anche sul settore dei motori elettrici e della riconversione produttiva delle aziende della filiera automotive, concentrando l'attenzione soprattutto sulla formazione delle risorse umane impiegate nel settore». Nonostante sia assessore alle Attività produttive solo dal 19 maggio scorso, l’azzurro Michele Casino, sul comparto automotive tira dritto senza tentennamenti: per evitare che la crisi di Stellantis e dell’indotto diventi uno tzunami, capace di travolgere senza possibilità di scampo l’economia lucana, bisogna puntare sulla riconversione e sulla formazione del personale impiegato nel settore. L’esponente della Giunta Bardi lo ha ribadito anche ieri nel corso di un incontro all’Università degli Studi della Basilicata sull’idrogeno e le tecnologie dalla decarbonizzazione.
Una strada quella della riconversione produttiva e delle maestranze che, però, non è l’unica seguita dal governo regionale lucano che, da due mesi circa, ha in corso una trattativa con la casa automobilistica e con l’Eni con l’obiettivo di ridurre notevolmente il costo dell’energia elettrica nell’area industriale di San Nicola di Melfi in cambio del mantenimento degli attuali livelli occupazionali. Nell’ambito degli accordi sulle compensazioni ambientali, infatti, la società del cane a sei zampe realizzerebbe - proprio in quel pezzo di territorio - un impianto di energia solare da 30 mega watt e l’energia elettrica prodotta verrebbe rivenduta a prezzi scontati. Un concreto e possibile aiuto per Stellantis, per le aziende del suo indotto, ma anche per le altre imprese che operano nella zona che, però, si scontra con la richiesta della casa automobilistica di ottenere la fornitura gratuita dell’energia elettrica e contemporaneamente sì con la conferma dei quattro nuovi modelli da produrre ma con l’impossibilità di garantire, al momento, gli attuali livelli occupazionali. Insomma, posizioni ad oggi distanti, che non rendono semplice capire come finirà la trattativa. Di certo, ora, restano le proposte, gli interrogativi e l’attesa. Come quella che si registra per l’incontro del 29 giugno prossimo quando si terrà il primo confronto sui programmi produttivi e futuri dello stabilimento di San Nicola tra Stellantis, le organizzazioni sindacali e la Rsa di Fim Uilm, Fismic Uglm e Aqcf.
Una data quella del 29 esito della «procedura di raffreddamento» avviata lo scorso 22 maggio per discutere anche delle criticità sulle trasferte dei lavoratori e sull'organizzazione del lavoro.
Intanto, a mobilitarsi per il comparto automotive è anche il mondo politico. La Basilicata «deve agire con una voce unica sulla vicenda Stellantis, per evitare lo smantellamento del polo dell’automotive che comporterebbe un vero e proprio disastro sociale nell’area di Melfi» precisa il deputato del Pd, Enzo Amendola. Un appello condiviso dal capogruppo di Azione in Consiglio Regionale, Marcello Pittella, che invita a costruire «un blocco unitario, al di là degli schieramenti politici, per smuovere il Governo nella difesa del lavoro e della filiera automotive». Questo mentre il suo collega capogruppo dem in Consiglio, Roberto Cifarelli, chiede un Consiglio regionale straordinario ed aperto sulla vicenda da tenersi proprio a Melfi.