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Liste d'attesa, preoccupazione in Basilicata: «A Potenza 499 giorni per una tomografia»

 
Redazione online

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Bari, una proposta di legge per abbattere le liste di attesa

Il report: «411 giorni per sottoporsi a una colonoscopia al Crob di Rionero in Vulture (Potenza), o 313 per una spirometria all’ospedale di Matera, senza sottacere di prestazioni per le quali non esiste una data»

Sabato 27 Maggio 2023, 11:56

POTENZA - «Bisogna attendere 499 per una tomografia computerizzata all’ospedale San Carlo di Potenza, 411 giorni per sottoporsi a una colonoscopia al Crob di Rionero in Vulture (Potenza), o 313 per una spirometria all’ospedale di Matera, senza sottacere di prestazioni per le quali non esiste una data». Per questa ragione, sono stati definiti «preoccupanti» i dati emersi dal report sulle liste di attesa del Sistema sanitario regionale della Basilicata, presentato stamani, a Potenza, dall’Unità di crisi sanitaria della Basilicata» attraverso il portavoce, Michele Cataldi.

L’indagine è stata condotta in modo empirico sulle 69 prestazioni specialistiche ambulatoriali, definite «critiche» dal Piano nazionale di governo delle liste di attesa, attraverso contatti telefonici, per tre giorni consecutivi, con il Centro unico di prenotazione regionale della Basilicata per prestazioni da eseguire entro dieci giorni, entro 30 per le visite o entro 60 per gli accertamenti diagnostici.

Il report ha evidenziato anche le prestazioni per le quali la data è più breve: per un’ecografia ostetrica all’ospedale di Lagonegro (Potenza) basta un giorno, quattro per una prima visita oncologica a Villa d’Agri (Potenza), sei per un’ecografia all’addome a Melfi (Potenza).

«La nostra - ha detto Cataldi - è una fotografia della realtà. Abbiamo contribuito alla realizzazione della legge regionale che punta all’abbattimento delle liste d’attesa. Ora occorre metterla in pratica in maniera rapida, perché in forza dei numeri del nostro report si tratta di una vera e propria corsa contro il tempo, anche per scongiurare la mobilità sanitaria passiva e, ancora peggio, il rischio che i pazienti rinuncino addirittura alle cure. Il piano nazionale - ha aggiunto - stabilisce che le prestazioni successive al primo accesso devono essere prescritte dal professionista che ha preso in carico il paziente, ma in Basilicata gli specialisti che lavorano nei centri accreditati ancora non sono abilitati alla prescrizione tramite ricettario del servizio sanitario nazionale».

All’incontro hanno partecipato anche i presidenti delle quattro commissioni regionali Gerardina Sileo, Piergiorgio Quarto, Luca Braia, Gianuario Aliandro.
«Chiediamo - ha concluso Cataldi - la convocazione di un tavolo regionale con il governatore Bardi e l’assessore alla sanità Fanelli e ai quattro presidenti di commissioni per stabilire un cronoprogramma per rendere operativa la legge».

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