POTENZA - Il patto siglato non sembra stavolta politica dell’annuncio. Presto per dirlo, vero. Ma quello che traspare frugando tra il «non detto» dell’intesa è che le iniziative concrete sono dietro l’angolo. Un gruppo di giovani donne vuole di aprire un pastificio di prodotti fresca a Pescopagano. Si sta lavorando senza tregua a una minifiliera attorno all’«arpa popolare italiana» di Viaggiano, strumento forse poco conosciuto che rappresentò, però, per i viaggianesi un'importante fonte di reddito e che adesso si vorrebbe diventasse oggetto di produzione di qualità con artigiani magari sottratti alle guardianie dei giacimenti petroliferi della Val d’Agri e attratti piuttosto dai processi di impresa da impiantare non solo a Viggiano, magari anche nella vicina tramutola. E poi la ceramica di Calvello. E altro ancora, pescando nei centri storici e nei borghi che perdono umanesimo e genus loci.
Progetti che sembrano aver bisogno di poco per essere battezzati. Ed è per questo che il patto siglato tra Cna Basilicata (Confederazione nazionale dell’artigianato) e Rete Antenna Pon Basilicata che raggruppa un nugolo di Comuni del Potentino è notizia da accogliere con una grossa dose di ottimismo. Perché va dritta al problema. La babaele notarile delle regole, il bilancino farmaceutico delle dichiarazioni. Insomma, il fardello burocratico: è la la pietra d’inciampo più grossa da superare per fare di arte e mestieri la risposta alla fuga di giovani. L’accordo Cna Antenna Pon Comuni serve appunto a tradurre nei fatti la voglia di crearsi un lavoro, utilizzando risorse e opportunità offerte dal PNRR e dalla nuova programmazione dei fondi strutturali europei.
Chi ci ha messo la faccia a questa scommessa sono i sindaci di Atella, Bella, Castelgrande, Ginestra, Pescopagano, Rionero, Tramutola, capitanati dal sindaco di San Fele, Donato Sperduto (presidente di Antenna) e dal presidente di Cna Basilicata Leo Montemurro
I due scrivono in una nota: «L’impegno è una assunzione di responsabilità che chiama tutte le istituzioni a rispondere alle esigenze che vengono dalle comunità e dai territori, in particolare da quelle categorie spesso ai margini di interventi di sostegno ma ancor più non al centro di politiche pubbliche che rivitalizzino settori economici che invece rappresentano i caratteri identitari e le peculiarità artistiche nelle realtà locali .Allo stesso tempo guardare con attenzione alla trasformazione tecnologica e digitale provando a individuare modalità attraverso le quali creare nuova impresa e occupazione, anche affrontando il tema generazionale fra vecchie tradizioni e innovazione, per dare impulso alla creatività e alle competenze che spesso giovani e donne apprendono ma che non riescono a dare continuità e soluzioni con il lavoro».
Quel che si cercherà di fare e subito è in sostanza fare in modo che il dialogo con la Regione Basilicata «crei un circuito fra imprese artigiane e Comuni per favorire arti e mestieri, anche attraverso una scuola di formazione diffusa, soprattutto attraverso un sistema di botteghe artigiane che possono divenire simbolo di una regione artigiana, che ha in questo comparto eccellenze importanti».
I sindaci dei Comuni in rete hanno urlato il bisogno di uscire dai confini regionali e sperimentare una cooperazione che guardi al mercato internazionale. Da soli non si va da nessuna parte, ma Comuni, Provincia e Regione possono declinare la sfida.
Spiega Montemurro: «Si tratta di dare dignità ad una partecipazione attiva che metta insieme pubblico e privato, enti locali e imprese, soprattutto le pmi , che sono l’ossatura portante della coesione territoriale della Regione. Dare strumenti per la programmazione negoziata dei territori a fronte di progetti di sviluppo che siano fortemente orientati a creare quelle infrastrutture materiali e immateriali per lo sviluppo che sono la base necessaria per qualsiasi politica di crescita e occupazione».
Da qui l’appello del sindaco Sperduto, presidente della rete Antenna Pon: «I Comuni proseguano sulla strada del fare rete, ma la Regione attui politiche pubbliche che vadano nella direzione del patto».