POTENZA - Sono la ex scuola media di via Leoncavallo, la ex clinica Luccioni, il vecchio dispensario di via Vaccaro, la ex clinica Gavioli all’imbocco del ponte di Montereale e l’ex sede Enel di corso Garibaldi i primi cinque edifici che beneficeranno delle agevolazioni burocratiche del bando comunale Potenza Riusa. Una iniziativa per semplificare le procedure di cambio di destinazione d’uso, messa a punto dal Comune di Potenza di concerto con la Regione lo scorso marzo, che riguarda quegli edifici classificati come Srau (Suoli riservati all’armatura urbana), destinati ad un uso di servizi per i cittadini. Con il triplice scopo di ridurre il consumo di suolo favorendo il riutilizzo di strutture vuote ed abbandonate, riqualificare la città e valorizzare il patrimonio pubblico da alienare.
«Sotto questo aspetto - spiega l’assessore comunale all’Urbanistica Antonio Vigilante, il caso della ex scuola media di via Leoncavallo è emblematico. Messa in vendita nel 201, con tre aste andate deserte ed acquistata da un privato anche grazie all’opportunità offerta dal bando “Potenza Riusa”». L’edificio in precedenza era stato visionato dal Dipartimento di Giustizia Minorile e dall’Ufficio delle Dogane che però non lo avevano giudicato idoneo alle rispettive necessità. Poi, proprio pochi giorni fa, l’aggiudicazione definitiva dell’immobile alla società cooperativa Coop.Te Bas ad una cifra di poco inferiore ai 900.000 euro. «Questo è un caso “spia”- commenta Vigilante - perché ci fa capire in che direzione operare per rendere più appetibili gli edifici pubblici che vengono inseriti nei piani di alienazione ma che spesso rimangono invenduti perché poco appetibili». Le semplificazioni per il cambiamento di destinazione d’uso, in ogni caso, rassicura Vigilante, non si tradurrà in speculazioni edilizie perché «non sono possibili cambiamenti di sagoma e di volumetria, la nuova destinazione d’uso dovrà in ogni caso rispettare quella del tessuto urbano prospiciente e molti di questi edifici non rientrano, per la loro ubicazione, neppure nelle possibilità di ampliamento del cosiddetto Piano Casa».
Ad eccezione della ex scuola media di via Leoncavallo, gli altri quattro immobili per i quali è stata avanzata richiesta di usufruire delle semplificazioni del bando sono tutti di proprietà privata. Solo il dispensario antitubercolare di via Vaccaro è stato di proprietà della Provincia fino al 2011 (che lo ebbe dall’Asp nel 1999, a seguito di uno scambio con un altro fabbricato, la vecchia sede dell’istituto tecnico commerciale Da Vinci, anch’essa da anni sventrata e abbandonata), ma nel 2011 fu venduto ad un privato e da allora è in stato di abbandono. Per quanto riguarda la vecchia sede Enel di Corso Garibaldi, un palazzo che si sviluppa su tre piani per una superficie complessiva di oltre 3mila metri quadrati, oggi appartiene ad una Immobiliare; attualmente ne è occupata soltanto una piccola porzione al piano terra, dove ha sede una banca, impiego compatibile con l’attuale destinazione d’uso del fabbricato. La ex clinica Luccioni e la ex clinica Gavioli sono da anni vuote.
Non è ancora dato di sapere in cosa saranno trasformate queste strutture perché, come ha spiegato l’assessore Vigilante «questo sarà specificato al momento di richiedere i permessi per la riqualificazione. Di certo però dovrà essere una destinazione coerente con il tessuto circostante. A Potenza si tratta della prima iniziativa finalizzata al riuso dei fabbricati dismessi ed è certamente un passo fondamentale per la riqualificazione della città».