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Potenza, la consigliera regionale di Parità parte civile nel processo sulla tratta delle moldave

 
Redazione online

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La proposta dell'Associazione: «Puniamo i clienti delle prostitute»

La Corte d'Assise ha ammesso la costituzione. Pipponzi: «Cresce la sensibilità sulla questione di genere»

Martedì 06 Dicembre 2022, 16:58

POTENZA - L’ufficio della consigliera regionale di Parità della Basilicata sarà parte civile nel procedimento a carico di un’organizzazione dedita alla tratta di persone e all’intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro: la Corte d’Assise di Potenza, presieduta dal giudice Rosario Baglioni, ne ha, infatti, ammesso la costituzione.

«Questa ammissione - ha commentato la consigliera regionale di parità, Ivana Pipponzi - rappresenta il primo caso in Basilicata, a dimostrazione della sempre crescente sensibilità e tutela verso la questione di genere, contro i delitti commessi in danno di una pluralità di lavoratrici per condotte discriminatorie».

«Dopo essere state reclutate attraverso facebook - ha fatto sapere l’avvocato patrocinante dell’ufficio, Luca Lorenzo - le lavoratrici, tutte donne moldave, entrate in Italia con visto turistico, erano costrette a lasciare il passaporto nelle mani dell’organizzazione e a lavorare come badanti, in nero e in condizioni di sfruttamento. Versavano come tangente una quota del salario maturato - ha concluso - e vivevano in condizioni sociali, familiari ed economiche di vulnerabilità e di degrado in alloggi gestiti dall’organizzazione». 

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