Tra gli indagati dell’inchiesta sulla sanità lucana - che lo scorso 7 ottobre ha portato in carcere il capogruppo di Forza Italia nel Consiglio regionale della Basilicata, Francesco Piro - vi sono anche il sottosegretario all’Editoria, Giuseppe Moles (Forza Italia), e l'ex governatore Marcello Pittella (ex Pd, ora Azione). Ne dà notizia il Quotidiano del Sud.
Nel nuovo elenco degli indagati risultano esserci anche il deputato uscente Michele Casino (Forza Italia) e altri tre consiglieri regionali lucani, Gerardo Bellettieri (Forza Italia), Dina Sileo (ex Lega, ora Gruppo misto) e Massimo Zullino (nelle scorse settimane autosospesosi dalla Lega).
La risposta di Pittella e Moles
«Nessuna informativa di garanzia è giunta al mio indirizzo, né sono a conoscenza delle ricostruzioni fatte dal giornale che pure sarebbe impropriamente in possesso di documenti a me sconosciuti». Lo ha scritto il consigliere regionale della Basilicata Marcello Pittella (Azione), in una nota in riferimento alla notizia secondo cui sarebbe indagato nell’ambito dell’inchiesta sulla sanità lucana.
L’ex presidente della Regione Basilicata ha annunciato che "nelle prossime ore» valuterà «con i legali ulteriori azioni da intraprendere per tutelare la mia onorabilità».
«Notizie in uscita oggi su alcuni organi di stampa mi danno tra gli indagati dell’indagine in corso presso la Procura della Repubblica di Potenza sul cosiddetto sistema di potere in Basilicata. Nel mettermi a completa ed immediata disposizione dell’Autorità giudiziaria, ove fosse necessario un qualsiasi approfondimento che mi riguarda, sin d’ora preciso la mia assoluta estraneità alle vicende ipotizzate negli articoli di stampa, ricordando il mio quotidiano impegno volto all’affermazione dei principi di legalità e trasparenza in politica e nella Pubblica Amministrazione che ho sempre perseguito durante il mio mandato di Senatore e Coordinatore Regionale di Forza Italia - Basilicata. Attendo perciò con ansia che i pubblici ministeri assegnatari del fascicolo, che, sino ad oggi, non hanno mai ritenuto di informarmi della eventuale pendenza di indagini a mio carico, mi convochino allo scopo di chiarire, ove necessario, la mia posizione. Mi riservo comunque, qualora ve ne siano i presupposti, di agire nelle sedi competenti a tutela della mia onorabilità, così improvvidamente lesa dalle notizie di stampa diffuse in queste ore». Lo comunica in una nota il Senatore Giuseppe Moles.
La nota della Procura
Il Procuratore del tribunale di Potenza, Francesco Curcio, precisa che il perimetro dell'indagine sulla sanità in Basilicata - salvo sempre possibili sviluppi - è delineato nell'ordinanza del Gip di Potenza. Gli ulteriori fatti riportati dalla stampa o sono privi di rilevanza penale o all'acquisizione della notizia di reato non è seguito un quadro indiziario.
«Il perimetro oggettivo e soggettivo» dell’inchiesta sulla sanità lucana - che ha portato in carcere, venerdì scorso, il capogruppo di Forza Italia nel consiglio regionale della Basilicata, Francesco Piro (che si è dimesso poche ore dopo l’arresto) - «è, allo stato, delineato dalle imputazione provvisorie elevate nella richiesta cautelare e poi contenute nella successiva ordinanza del gip di Potenza».
Ha inoltre precisato il Procuratore della Repubblica di Potenza, Francesco Curcio, non escludendo «possibili nuove acquisizioni investigative dovute allo sviluppo delle indagini in corso». La precisazione del Procuratore distrettuale è la conseguenza di alcune notizie pubblicate dagli organi di stampa, nell’intento di «evitare che si diffondano informazioni infondate ovvero altri fraintendimenti sull'oggetto e la portata dell’investigazione in corso sulla sanità lucana». Proprio riferendosi a tali notizie, Curcio ha spiegato che «gli ulteriori fatti di cui viene dato conto nelle notizie di stampa, diversi da quelli descritti nelle provvisorie imputazioni, o sono privi di rilevanza penale, ovvero sono relativi a vicende nelle quali, alla iniziale acquisizione della notizia di reato doverosamente ed immediatamente iscritta, non è seguita l'acquisizione di un quadro indiziario univoco o almeno sufficiente».