POTENZA - Imprese artigiane in calo, i titolari invecchiano e hanno meno fiducia sul futuro. Sono le tre caratteristiche più evidenti nello studio Unioncamere e InfoCamere sull’evoluzione delle imprese individuali artigiane negli ultimi dieci anni, sulla base di Movimprese, l’analisi statistica del Registro delle imprese delle Camere di Commercio. Al 31 marzo scorso in Puglia le imprese artigiane sono 67.166 (di cui 55.937 individuali) con una diminuzione in dieci anni di 10.414 unità; in Basilicata alla Camera di Commercio regionale risultano iscritte 10.058 imprese (8.204 individuali) e il calo negli ultimi dieci anni è di 1.782 unità. Nonostante l’artigianato pesi per il 9,5% sul Pil e rappresenti il 21,2% delle imprese, il mestiere dell’artigiano rischia di attrarre sempre meno giovani: in dieci anni si sono perse 28mila imprese di under 30, diminuite del 41,9% rispetto al 2011. Mentre sono cresciute del 47% le ditte individuali guidate dagli over 70, con punte che superano il 50% al Mezzogiorno. L’invecchiamento delle imprese artigiane pugliesi e lucane è accentuato: negli ultimi 10 anni le ditte con over 70 sono cresciute in Puglia del 72,4% tra le donne e del 35,8% tra gli uomini; in Basilicata dell’85,2% tra le donne e del 66,4% tra gli uomini. All’opposto generazionale le imprese di titolari tra i 18 e i 29 anni scendono in Puglia del 46,6% tra gli uomini e del 34,8% tra le donne; in Basilicata tra il 51,2% tra gli uomini e il 23,8% tra le donne. La prospettiva di staffetta generazionale sembra dunque allontanarsi tenuto conto che i titolari di laboratori e ditte sono compresi in due fasce d’età 30-49 anni e 50-69 anni. Il Covid ha pesato ulteriormente su questa situazione. Nel 2020 il 70% delle imprese artigiane ha subito una riduzione di fatturato contro il 63% delle altre aziende. E anche sul futuro gli artigiani sono molto cauti. Solo il 54% prevede di recuperare i livelli produttivi entro il prossimo anno, una quota che scende addirittura al 46% per quelle realtà artigianali alle prese con problemi di passaggio generazionale. Anche se gli investimenti in digitalizzazione e «green» fanno salire sensibilmente le prospettive di ripresa abbattendo le distanze con le altre imprese: il 63% degli artigiani che ha investito in digitale e il 58% che ha puntato sulla sostenibilità contano infatti di recuperare entro il 2022. La qualità dei prodotti rimane comunque per l’artigianato un fattore essenziale di competizione: il 43% delle imprese artigiane punta esclusivamente su questa leva per battere la concorrenza, contro il 39% del resto delle altre imprese. Anche nell’éra digitale, il profilo dell’impresa artigiana resta fortemente ancorato alla dimensione individuale. Alla fine di marzo di quest’anno il 77,7% di tutte le imprese artigiane operava con la forma più semplice e meno strutturata, una percentuale del tutto in linea con quella rilevata dieci anni prima (78,1%). «In questi drammatici 14 mesi – commenta Rosa Gentile, componente Giunta Nazionale e presidente Confartigianato Matera – le nostre imprese hanno mostrano grandi capacità di resistenza e resilienza e la nostra Confederazione ha riaffermato l’importanza del ruolo di rappresentanza, sostegno e prossimità nei confronti degli imprenditori e delle comunità. Abbiamo messo in campo i nostri valori, con senso civico e responsabilità siamo stati vicini agli imprenditori, ci siamo confrontati con le istituzioni con spirito costruttivo ottenendo risultati utili per le aziende, abbiamo costruito servizi innovativi per gli imprenditori alle prese con un mondo nuovo sconvolto dalla pandemia».

In dieci anni la Puglia ha perso 10.414 aziende
Domenica 04 Luglio 2021, 09:44