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Guardia di Finanza
Redazione online
22 Gennaio 2021
Una misura di prevenzione patrimoniale antimafia - per un valore complessivo di mezzo milione di euro - è stata eseguita oggi dalla Guardia di Finanza, a Potenza e a Roma, su disposizione del Tribunale di Potenza, che ha accolto una richiesta della Procura distrettuale antimafia del capoluogo lucano.
La misura di prevenzione, che consiste nel «sequestro anticipato di beni, ai fini della confisca», ha interessato un’abitazione di sette vani con annesso magazzino, situata nel centro storico di Potenza, quote di partecipazione in quattro società di capitali (tre con sede a Potenza e una a Roma), nove rapporti finanziari e due certificati di buoni fruttiferi con una disponibilità di circa 12 mila euro, un’auto e oggetti preziosi. I beni appartengono ad un uomo di 54 anni di Potenza, indagato da diverse Procure della Repubblica per reati legati al gioco illecito. Tali reati sarebbero avvenuti attraverso sistemi informatici e raccolta del gioco su piattaforme estere: secondo la Procura distrettuale antimafia di Potenza, il sistema, che ha fruttato «lauti guadagni», è stato in grado di attrarre «gli interessi di importanti consorterie criminali calabresi e campane, tra cui anche il clan dei Casalesi».
L’uomo di Potenza al centro delle indagini aveva «capacità tecniche e manageriali» che ne hanno fatto «un vero e proprio punto di riferimento» per alcuni clan che si rivolgevano a lui per gestire il gioco d’azzardo on line e non pagare le «imposte dovute». Le indagini della Guardia di Finanza hanno evidenziato "una rilevante sproporzione tra i beni nella attuale disponibilità diretta e indiretta» dell’indagato e dei suoi familiari «rispetto ai redditi da questi ultimi dichiarati».
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