La Regione Basilicata «si opporrà con tutte le sue forze ad ogni ipotesi di ubicazione nel proprio territorio del deposito nazionale di rifiuti radioattivi», Lo ha detto il presidente della Regione, Vito Bardi, in una nota firmata anche dall’assessore all’ambiente, Gianni Rosa.
Nella consultazione pubblica prevista dopo la pubblicazione della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi),
la Regione Basilicata presenterà «una serie di osservazioni negative che in queste ore sono in corso di elaborazione».
Bardi e Rosa hanno spiegato che la Cnapi elenca «alcune aree della Basilicata fra quelle indicate dalla Sogin» per la realizzazione di depositi. «Non eravamo stati informati e ribadiamo la nostra contrarietà a questa scelta», hanno aggiunto: «Il nostro territorio, che contribuisce in maniera rilevante al bilancio energetico del Paese con le proprie risorse naturali non può essere ulteriormente gravato da un’attività» che metterebbe a rischio la «prospettiva di sviluppo sostenibile» per la quale si sta lavorando in Basilicata ad ogni livello, hanno concluso presidente della Regione e assessore all’ambiente.
BASILICATA, PROTESTA ASSOCIAZIONE ANTISCORIE
L’Associazione antinucleare "ScanZiamo le Scorie» ha ribadito «la netta opposizione alla ipotesi di realizzare in Basilicata il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi», dopo la pubblicazione delle ipotesi contenuti nella Cnapi (Carta nazionale aree potenzialmente idonee).
L’organizzazione ha ricordato che la Basilicata, con la "marcia dei centomila», nel novembre del 2003, si era opposta al decreto governativo che indicava nel deposito di salgemma di Scanzano Jonico (Matera) come sede del sito unico nazionale di scorie nucleari. La protesta portò al ritiro del decreto da parte del Governo: «Il territorio della Basilicata - ha spiegato l'associazione- non è idoneo ad ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi.
La Regione Basilicata e gli enti coinvolti facciano risentire nuovamente e con forza la loro contrarietà a qualsiasi ipotesi di ubicazione nel nostro territorio. Nei prossimi giorni terremo iniziative di informazione e controinformazione per scongiurare tale ipotesi che pregiudicherebbe l’economia locale, in particolare il turismo e l’agricoltura».