Potenza - Un mese di tempo. Un mese al massimo per esaurire le visite e gli esami che si sono accumulati durante il lockdown. È il tempo massimo che potrebbero avere le strutture ospedaliere e le aziende sanitarie lucane per chiudere le liste d’attesa dei controlli bloccati dal Covid, durante il periodo che va da marzo a maggio. A stabilirlo è una delibera che l’assessore regionale alla Sanità, Rocco Leone, porterà in giunta per l’approvazione la prossima settimana.
In particolare, nella delibera non solo viene ratificato un termine per l’esaurimento degli esami ma viene anche definito che, in caso le strutture, non dovessero rispettare i termini i direttori generali verrebbero sostituiti da un commissario ad acta. Insomma, una sorta di aut aut, un meccanismo che - nelle intenzioni - deve consentire, da un lato, di accelerare visite e controlli per i pazienti che aspettano e dall’altro - in caso ciò non avvenisse - di intervenire con un commissario ad acta per gestire la fase organizzativa delle liste d’attesa.
La delibera andrà in Giunta la prossima settimana ma è evidente che essa arriva dopo le numerose segnalazioni e proteste che ci sono state per il caos che si è registrato subito dopo la riapertura per lo smaltimento delle visite che si sono accumulate durante il lockdown e per quelle, che sono regolarmente fissate durante il periodo della riapertura. Problemi e difficoltà su cui lo stesso assessore Leone è più volte intervenuto, chiedendo una accelerazione, invitando anche ad un allungamento degli orari di apertura degli ambulatori non solo durante il pomeriggio ma anche nel week end.
Le difficoltà, però, sono rimaste. Tanto che, al 30 maggio, secondo i dati forniti dalla stessa Regione le visite pendenti presso l’Azienda ospedaliera «San Carlo» (da cui dipendono anche gli altri quattro ospedali del Potentino) erano 430mila, mentre quelle pendenti presso le Aziende sanitarie del Potentino e del Materano erano circa 150mila ciascuno. Numeri che in parte sono stati ridotti, numeri che hanno spinto il Dipartimento Sanità a fissare in una delibera una tempistica precisa. Una tempistica che se non sarà rispettata porterà alla nomina, con un altro atto, di un commissario ad acta per la gestione delle liste d’attesa.